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I cambiamenti climatici stanno accelerando lo scioglimento dei ghiacci e le compagnie petrolifere si stanno insediando nel Polo Nord. L’estrazione di combustibili fossili sta contribuendo alla morte dell’Artico. Ma Greenpeace ha ottenuto una prima vittoria: il trasferimento delle multinazionali dai suoli artici.
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I cambiamenti climatici stanno accelerando lo scioglimento dei ghiacci e le compagnie petrolifere si stanno insediando nel Polo Nord. L’estrazione di combustibili fossili sta contribuendo alla morte dell’Artico. Ma Greenpeace ha ottenuto una prima vittoria: il trasferimento delle multinazionali dai suoli artici.
Mentre i cambiamenti climatici accelerano lo scioglimento dei ghiacci, le compagnie petrolifere ne approfittavano per trasferirsi al Polo Nord per estrarre quei combustibili fossili a loro volta responsabili di questo fenomeno. Ma ora una grande vittoria è arrivata. Al grido di “insieme stiamo salvando l’Artico”, gli operatori e i sostenitori di Greenpeace si dicono entusiasti per la vittoria riportata sulle grandi multinazionali internazionali che per la prima volta nella storia non invieranno più i loro pescherecci nelle acque del polo settentrionale del Pianeta. Per Greenpeace si tratta di “qualcosa di straordinario”. Una vittoria non solo per l’ambiente, ma anche per tutte quelle persone che hanno combattuto per la sua salvaguardia, trasformando un sogno in realtà: salvare l’Artico e tutti i suoi abitanti. Grazie a campagne di sensibilizzazione, petizioni e il supporto degli ambientalisti di tutto il mondo, multinazionali del calibro di Mc Donald’s, Tesco, Igloo e Birds Eye hanno ceduto e sposteranno i loro pescherecci verso altri lidi.
Nonostante questa grande vittoria tuttavia rimangono poco rassicuranti le condizioni di “salute” dell’Artico che si sta riscaldando più velocemente che mai rispetto al resto del Pianeta. Uno degli impatti più significativi che subisce è il rapido declino nello spessore e nell’estensione dei ghiacci. I ghiacci sorreggono l’intero ecosistema marino dell’Artico, e più si ritirano e si assottigliano, maggiori sono le ripercussioni per le popolazioni locali e le specie animali. Molte popolazioni indigene subiscono e subiranno ancora impatti negativi, perché la diminuzione dei ghiacci fa sì che gli animali dai quali essi dipendono per il cibo siano sempre più rari. Alcune specie stanno già affrontando l’estinzione.
Non tutti sanno che l’Artico svolge l’importante funzione di regolare il clima dell’intero pianeta: il colore bianco del ghiaccio riflette i raggi del sole, raffreddando il pianeta, mentre le acque dell’oceano artico li assorbono. Tuttavia oggi l’Artico è in pericolo: è un ecosistema fragile minacciato dalla pesca industriale, dalle estrazioni petrolifere e dal cambiamento climatico. Negli ultimi 30 anni ha perso più di tre quarti del volume dei ghiacci e nel 2012 il livello di questi ha toccato un triste minimo storico. Secondo molti scienziati il ghiaccio potrebbe svanire totalmente entro il 2020. Per altri già entro quest’anno.
Con l’auspicio che l’Artico possa finalmente tornare un luogo tranquillo, possiamo contribuire tutti attivamente a sensibilizzare su una causa che riguarda le nostre vite.
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::autore_::di Giulia Iani::/autore_:: ::cck::1332::/cck::