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Bologna. Fine 1506. Quasi all’alba del 26 novembre i frati trovano due cadaveri sui gradini dell’antica Cappella dell’Arca nella Basilica di San Domenico…
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Bologna. Fine 1506. Quasi all’alba del 26 novembre i frati trovano due cadaveri sui gradini dell’antica Cappella dell’Arca nella Basilica di San Domenico: fra’ Consalvo pugnalato alla schiena con sopra la testa un gatto nero strangolato con il cordone del saio. A indagare arrivano il senatore Marescotti, mano sinistra del pontefice nel senato bolognese e l’imponente biondo Leutnant Hertenstein, geniale letterato della Guardia Svizzera e Sentinella del Papa. Il morto era vice dell’inquisitore fra’ Gaudioso. Il giorno prima era arrivato in città da Firenze Michelangelo Buonarroti richiesto da papa Giulio II. C’è di che spiare, sviare, tramare, uccidere. Con “La congiura di San Domenico” la colta Patrizia Debicke van der Noot prosegue la serie storica sulla curia vaticana (sei mesi dopo le trame del primo romanzo). Collana curata dalla compianta Tecla Dozio cui il libro è dedicato.
v.c.
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