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“Finestre, Balconi e Vicoli fioriti”, è questo il tema del concorso che ogni anno, dal 1° maggio al 31 luglio consente a Spello (cittadina in provincia di Perugia) di diventare un variopinto, profumato giardino.
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“Finestre, Balconi e Vicoli fioriti”, è questo il tema del concorso che ogni anno, dal 1° maggio al 31 luglio consente a Spello (cittadina in provincia di Perugia) di diventare un variopinto, profumato giardino.
Scale, ringhiere, terrazzi, porticati, balconi diventano vere scenografie floreali, con decorazioni che trasformano ogni angolo della città in meravigliosi quadri “viventi”. Rose, gelsomini, ortensie, garofani, gerani, vengono esposti dai residenti in qualunque spazio disponibile per contribuire ad abbellire le proprie strade, con vere opere architettoniche, degne dei più grandi creatori di giardini. Fragranze indescrivibili avvolgono ogni angolo, inebriando gli stupiti spettatori che sembrano perdersi tra profumi e colori, in uno spettacolo difficilmente descrivibile.
Bimbi, massaie, anziani e giovani, sono impegnati tutto l’anno per realizzare il lavoro più meritevole e guadagnare l’ambito premio, di cui in città si parlerà fino alla successiva edizione.
In realtà Spello non avrebbe necessità di tanti “orpelli” per essere giudicata una città da visitare, essendo annoverata tra i borghi più belli d’Italia. Collocata ai piedi del Monte Subasio a soli 30 km da Perugia, il suo territorio si sviluppa tra montagna, collina e pianura. Le fa da corona una campagna molto fertile, sulla quale crescono cereali, viti, girasoli, ma, soprattutto, olivi. L’olio extravergine di oliva è infatti il suo più prezioso prodotto gastronomico, il vero “Oro di Spello”, tanto che la città gli dedica una festa a novembre-dicembre, con frantoi aperti e bruschette a piacere.
Quest’anno, i fortunati che hanno avuto l’occasione di passare da Spello il 18 giugno, hanno trovato le vie coperte di manti fioriti, di tappeti colorati rappresentanti le figure più varie: immagini di Santi, Madonne, copie di quadri noti, figure geometriche, disegni fantastici. Un tributo alla natura che continua ad essere tanto generosa con chi, in tutto il mondo, tenta di distruggerla.
Opere di epoca romana, come la Porta Consolare (principale accesso alla città); le mura augustee (tra le meglio conservate d’Italia); Porta Venere e Torri di Prospero (due imponenti torri dodecagonali), si mescolano a costruzioni rinascimentali in una armonica combinazione che danno alla città una particolare “cifra stilistica”. Palazzo Baglioni (un tempo residenza dei conti, feudatari della città); la Chiesa di Sant’Andrea (custode della Madonna in Trono del Pinturicchio e suoi allievi); la Collegiata di Santa Maria (che ospita nella Cappella Baglioni affreschi del Pinturicchio); la Pinacoteca civica (con interessanti opere del ‘400 e ‘700), sono solo alcuni esempi di ciò che la città può offrire al visitatore.
Lasciando Hispellum (così chiamata dai fondatori umbri prima che Giulio Cesare la nominasse Splendidissima Colonia Julia), abbiamo la sensazione di aver fatto un tuffo in un’epoca che solo pochi paesi sono capaci di conservare e trasmettere, con le loro tradizioni difese gelosamente, nonostante l’incombere della tecnologia e del mondo di “internet”, che ci costringe ad una vita frettolosa e non ci permette di apprezzare pienamente ciò che i nostri avi hanno costruito con tanta fatica e ci hanno tramandato perché potessimo goderne.
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::autore_::di Luisanna Tuti::/autore_:: ::cck::1366::/cck::