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Obama invita all’azione contro il cambiamento climatico

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Papahanaumokuakea marine National Monument, Gallinule, Hawaii By UNESCO - This file has been provided by UNESCO (unesco.org) as part of a GLAM-Wiki partnership.This tag does not indicate the copyright status of the attached work. A normal copyright tag is still required. See Commons:Licensing for more information. https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=37387609
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, in trasferta nel suo stato natale delle Hawaii, ha sottolineato nel suo discorso ai leader degli stati insulari del Pacifico l’urgenza di affrontare i cambiamenti climatici.

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Con il permesso dell’Autore presentiamo la traduzione in italiano del suo articolo, scritto in spagnolo pubblicato su Other News lo scorso 2 settembre.


HONOLULU, settembre 2016 (IPS) – Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, in trasferta nel suo stato natale delle Hawaii, ha sottolineato nel suo discorso ai leader degli stati insulari del Pacifico l’urgenza di affrontare i cambiamenti climatici.
“Nessun paese, neanche uno potente come gli Stati Uniti, è immune ai cambiamenti climatici”, ha detto mercoledì 31 agosto in occasione della Conferenza dei leader delle isole del Pacifico nell’East-West Center presso l’Università delle Hawaii.
Il mare già si “porta via villaggi” in Alaska e i ghiacciai si sciolgono ad una velocità “senza precedenti”, ha ricordato il presidente.
Nel sottolineare gli sforzi del suo governo per combattere il cambiamento climatico attraverso politiche energetiche, ha osservato: “Non vi è alcun conflitto tra un’economia sana e un pianeta sano.”
La minaccia insolita di due uragani in avvicinamento ha colpito questa settimana le Hawaii, esplicitando il messaggio del presidente proprio quando lo stato insulare ospita il Congresso Mondiale per la Conservazione della Natura, organizzato dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) previsto da questo giovedì 1 a sabato 10.
Circa 8.300 delegati provenienti da oltre 180 paesi partecipano a questo incontro alle Hawaii, tra cui capi di Stato e di governo, organizzazioni non governative (ONG) e uomini d’affari.
Tuttavia, i ripetuti avvertimenti da parte di Obama sul cambiamento climatico sono stati ignorati dai media nazionali, completamente assorti dalle elezione del suo successore e concentrati sulle dichiarazioni in materia di immigrazione del candidato del Partito Repubblicano all’opposizione, Donald Trump, in Messico.
In queste circostanze, gli avvisi d’allerta tempesta hanno occupato solo un posto nelle previsioni del tempo.
La IUCN ha riferito che Obama non avrebbe partecipato alla cerimonia di apertura del congresso a Honolulu.
Tuttavia, era in agenda la visita alle Isole Midway nel suo primo viaggio per il più grande santuario marino, notevolmente ampliato per ordine esecutivo nell’ultima settimana di Agosto. Poi il Presidente sarebbe partito per la Cina, per partecipare al vertice del Gruppo dei 20 (G-20) paesi industrializzati ed emergenti.
Obama ha quadruplicato le dimensioni di Papahanaumokuakea Marine National Monument a più di 582.000 miglia quadrate di terra e di mare in prossimità delle isole Leeward a nord-ovest di quest’isola.
Il santuario era stato creato durante il governo di George W. Bush (2001-2009), e le autorità dell’IUCN speravano che la scelta di organizzare World Conservation Congress ogni quattro anni alle Hawaii eleggendola come sede, avrebbe accresciuto le probabilità di riuscita con il conterraneo Obama.
La scommessa ha pagato, ma la scelta di Honolulu per la conferenza non è stata senza polemiche, in quanto i membri della IUCN sono apparsi costernati alla notizia del messaggio con l’impronta del carbone delle migliaia di delegati che hanno dovuto volare per grandi distanze per raggiungere quella città.
Un piccolo gruppo di manifestanti ha colto anche l’occasione per chiedere agli Stati Uniti la rimozione delle basi militari nelle Hawaii.
La IUCN considera il congresso come “il foro delle decisioni più importanti e rappresentative del mondo in materia ambientale”, che mira a definire la via da seguire per la conservazione della natura negli anni a venire.
“Il congresso dell’IUCN stabilirà la rotta da seguire per ricorrere a soluzioni basate sulla natura per sollevare milioni di persone dalla povertà, creando un’economia più sostenibile e ripristinare un rapporto sano con il nostro pianeta”, ha osservato il presidente della Banca Mondiale Jim Yong Kim.
Da parte sua, il ministro delle Finanze della Nigeria, Ngozi Okonjo-Iweala ha detto: “Siamo tutti sulla stessa barca. È il momento di essere audaci. È tempo di agire. Non c’è tempo da perdere: facciamo in modo che nelle Hawaii ne sia valsa la pena”.
Nell’ambito del tema “Pianeta al bivio”, il convegno cerca di ribadire che la conservazione della natura ed il progresso umano non sono un gioco a somma zero.
“Esistono opzioni credibili e accessibili in grado di promuovere il benessere generale e allo stesso tempo sostengono e accrescono i valori naturali del pianeta”, ha detto l’IUCN, che riunisce 1.300 organizzazioni.
Tra le questioni chiave da discutere si evidenziano il traffico di fauna selvatica, la conservazione degli oceani, le soluzioni “naturali” per mitigare e adattarsi al riscaldamento globale e gli investimenti privati nella conservazione.
“Nell’unico parlamento ambientale globale di governi e organizzazioni non governative si aspetta l’adozione di circa 100 mozioni, che poi diventeranno risoluzioni o raccomandazioni dell’IUCN, e che chiameranno terze parti a decidere azioni da compiere”, ha così esplicitato la coalizione della società civile.
Le mozioni previste all’ordine del giorno comprendono la promozione della conservazione della biodiversità nelle zone al di fuori della giurisdizione nazionale, la riduzione degli impatti dell’eespansione della palma da olio sulla biodiversità, la fine dell’uso del piombo nelle munizioni, la protezione delle foreste primarie e antiche, così come delle aree ad elevata biodiversità, dalle attività industriali nocive e dallo sviluppo di infrastrutture su larga scala.
Inoltre, domenica 4 di questo mese, il congresso rilascerà un aggiornamento della Lista Rossa IUCN delle Specie Minacciate, considerata la più grande fonte di informazioni sullo stato di conservazione della flora e della fauna del mondo. Sarà inoltre pubblicato il giorno dopo un rapporto di Allerta degli Oceani.
Due delegati europei, che hanno richiesto di mantenere l’anonimato, hanno dichiarato che il dibattito e la pressione dietro le quinte possono diventare intensi dal momento che i governi e i gli imprenditori cercano di proteggere i propri interessi minacciati dai gruppi di pressione ambientalisti.

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::autore_::di Guy Dinmore::/autore_:: ::cck::1503::/cck::

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