Cultura

Storia di una modella col sogno di cantare

• Bookmarks: 10


::cck::1568::/cck::
::introtext::

Foto di Eddy Berthier. [Imany in concerto a Feeërieën nel 2011].
A tre anni di distanza dallo straordinario esordio discografico, Imany torna con un nuovo album “The Wrong Kind of War” in cui difende i diritti del suo Paese d’origine: l’Africa.

::/introtext::
::fulltext::

Alla fine Nadia Mladjao ci è riuscita davvero a fare la cantante. Ha avuto “fede”, e forse per questo motivo ha scelto come nome d’arte Imany che in swahili – lingua ufficiale dell’Africa centro meridionale – significa appunto “fede”.
Eppure se quel pomeriggio di molti anni prima, ancora diciassettenne, non fosse stata adocchiata dal suo primo agente e non avesse sfilato sulle passerelle di mezzo mondo divenendo la modella di punta per la Ford Models Europe, a quest’ora sarebbe una perfetta sconosciuta.La cover del nuovo album di Imany “The Wrong Kind of War”. Sembra evidente che il suo aspetto abbia giocato un ruolo predominante; labbra carnose, pelle mulatta, due gambe autostradali che le hanno permesso, tra le altre cose, di praticare come atleta il salto in alto. Una vita apparentemente perfetta, ma che tuttavia non le procurava la felicità sperata. Il suo sogno restava infatti un altro: ritagliarsi uno spazio nel mondo della musica. E non ci ha messo poi molto a coronarlo. È bastata un’esibizione nel posto giusto, al momento giusto, di fronte alla persona giusta. Questione di fortuna, certamente. Ma anche di talento. La sua voce è praticamente una rarità assoluta nel panorama discografico. Androgina, grave, ma allo stesso tempo profonda e seducente.
E proprio grazie a quella voce lì – e alle melanconiche note del suo singolo d’esordio – che è riuscita a conquistarsi la fiducia di pubblico e critica. You Will Never Know è stato tra i brani più trasmessi dell’estate 2013, trascinando le vendite del suo album di debutto The Shape of a Broken Heart.
Autentica persino nel look da piccola “lavandaia”, con il quale ha lanciato la moda del foulard sul capo che negli anni non ha mai abbondato.
Un periodo di grande successo, dunque. Poi improvvisamente il silenzio. Nessuno ha saputo più nulla di lei. Fino a quando, appena qualche settimana fa, è arrivato l’annuncio del suo ritorno. In molti erano scettici, perché bissare il successo del primo album – ma soprattutto superarne la cifra stilistica – sarebbe stato impegnativo. Ma non impossibile.
E in effetti la cantante francese ha dimostrato presto di sapersi rinnovare senza perdere quell’autenticità che si è rivelata sin da subito la sua carta vincente. Diciamo pure che ad aiutarla – quanto meno a livello radiofonico – ci hanno pensato i dj russi Filatov & Karas, autori della versione remixata di Don’t Be So Shy, già colonna sonora del film francese Sous Les Jupes des Filles, divenuta una hit. Ma i presupposti erano più che buoni. La versione originale del brano parla da sola: suoni gregoriani, luttuosi, che riprendono il mood nostalgico del precedente album.
Per il lancio del suo nuovo progetto The Wrong Kind of War – interamente scritto a Dakar –  ha puntato però tutto su Silver Lining (Clap Your Hands), un singolo arcobaleno che vuole aprire uno spiraglio di speranza per abbattere i muri della discriminazione e delle disuguaglianze. Il videoclip, dalle atmosfere vintage, è stato girato proprio in un villaggio del Senegal e ritrae la cantante mentre balla al centro di una folla di ragazzini di colore, gli stessi che con aria di sfida (a intendere che finalmente nessuno più potrà togliere loro dignità e libertà) occupano la copertina del disco.

Il videoclip di “Silver Lining (Clap Your Hands)”

È perciò un’Imany impegnata, rabbiosa ma nel contempo fiduciosa, che rivela una rinnovata sensibilità artistica – complice, forse, anche la nascita di Isaia, il suo primo figlio. The Wrong Kind of War è già disponibile in esclusiva su iTunes, mentre uscirà nei negozi venerdì 7 ottobre. Musiche cinematografiche, orchestrali che si servono talora di un organo misto a tamburi, talaltra di incredibili pastiches di archi e fiati. I testi raccontano invece quasi tutti – con un velo di sincero patriottismo – la sua terra d’origine, l’Africa, da sempre vittima di abusi e sopraffazioni.
Non mancherà occasione di ascoltare Imany dal vivo: già in vendita i biglietti dei tre imperdibili appuntamenti tutti italiani in programma il prossimo 27 ottobre all’Alcatraz di Milano, 28 ottobre al Teatro Gentile di Fabriano e 29 ottobre all’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Una cosa è certa: Imany in Italia ha più successo che in altri paesi. Questo dimostra che siamo stati subito in grado di riconoscere le sue indubbie doti autoriali ed interpretative. Perciò anche stavolta non esiteremo a sostenerla in questa nuova avventura. Io sono già pronto, e voi?

::/fulltext::
::autore_::di Francesco Curci::/autore_:: ::cck::1568::/cck::

10 recommended
comments icon0 comments
bookmark icon

Write a comment...