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Dopo la prima settimana di rodaggio alla Festa del Cinema di Roma il livello dei film selezionati sale verso la vetta dell’Olimpo cinematografico. Il premio del pubblico BNL va a Captain Fantastic di Matt Ross con Viggo Mortensen.
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Continuano a fioccare nuovi e interessanti film alla Festa del Cinema di Roma. Dopo la prima settimana di rodaggio il livello dei film selezionati sale raggiungendo la vetta dell’Olimpo cinematografico.
Quest’anno ad aggiudicarsi l’ambito premio del pubblico BNL è stato Captain Fantastic. Il film, diretto da Matt Ross, ha diviso in due la critica, ma ha conquistato il pubblico già alla prima visione. Dal titolo si più pensare che il film parli di un supereroe dei fumetti, in realtà parla di un padre, interpretato magistralmente da Viggo Mortensen, che è un supereroe della quotidianità. Un uomo che insieme ai suoi sei figli ha deciso (coraggiosamente) di vivere nella foresta a stretto contatto con la natura. Tuttavia la famiglia sarà costretta a ritornare nella “civiltà” per prendere parte al funerale della madre. Captain Fantastic è un film che riesce a far vibrare le corde dell’anima e sarà disponibile nelle sale italiane a partire dal 15 dicembre.
Ma questa settimana tutti gli obiettivi sono stati puntati su una grande stella, dopo l’arrivo del grandissimo Tom Hanks, sfila sul tappeto rosso la bellissima e affascinante Meryl Streep. L’attrice, 3 volte premio Oscar e per il quale ha ottenuto 19 candidature, è un mostro sacro del cinema e porta alla Festa capitolina la sua ultima “fatica” cinematografica Florence Foster Jenkins. Il film, diretto da Stephen Frears, racconta la vera storia dell’ereditiera newyorkese che aveva il sogno di diventare una cantante d’opera, nonostante il suo essere stonata. Nel cast anche uno strepitoso Hugh Grant nel ruolo del marito St. Clair Bayfield, attore teatrale e marito di Florence. Meryl Streep si è messa a dura prova per sostenere il personaggio e le sue carenze canore. È risaputo, infatti, che l’attrice abbia una bellissima voce, di cui ha dato sfoggio nel musical Mamma Mia!. Durante l’incontro con la stampa Meryl Streep ha dimostrato al pubblico non solo di essere una grande artista ma anche una grande donna, capace di non prendersi troppo sul serio ma di saper portare con leggerezza e profonda autoironia il peso della sua carriera.
Torniamo ai film presenti nella selezione ufficiale, il 2016 è l’anno dei biopic, e dopo l’enigmatico Snowden e il sopracitato Florence Foster Jenkins, arriva lo strepitoso Genius. Impossibile rimanere indifferente davanti ad un cast d’eccezione come questo: due premi Oscar, Colin Firth e Nicole Kidman, accompagnati da Jude Law e Laura Linney. Il film di Michael Grandage racconta la storia dell’editor Max Perkins, scopritore di talenti del calibro di Ernest Hemingway e Francis Scott Fitzgerald, che agl’inizi del ’29 incontra Thomas Wolfe, con il quale stringe un forte legame non solo professionale ma anche umano. Il film presentato già al Festival di Berlino era in corsa per l’Orso d’oro (poi vinto da Fuocoammare) e ha anche buone possibilità di essere candidato agli Oscar. Da novembre, Genius sarà presente nelle sale italiane e sicuramente saprà conquistare anche il pubblico.
L’apice del genere blockbuster (da non intendere con accezione negativa) si tocca con il film The Accountant di Gary O’Connor. Nel cast un sempre più maturo Ben Affleck nel ruolo di Christian Wolff, un genio della matematica che lavora come commercialista di alcune delle associazioni criminali più pericolose della Terra. Il film è avvincente e ha tutte le carte in regola per ottenere un buon successo al Box Office, sarà distribuito nelle sale italiane a partire dal 27 ottobre.
Se in The Last Laugh si cerca di trattare in chiave umoristica il tema dell’olocausto, in Denial si va alla ricerca della “verità negata”. Il film di Mick Jackson porta sul grande schermo la storia basata sul libro Denial: Holocaust History on Trial di Deborah E. Lipstadt (nel film interpretata da Rachel Weisz), che racconta la battaglia legale tra la scrittrice e il negazionista David Irving (nel film Timothy Spall). La pellicola di Jackson si distingue dai soliti film incentrati su questa tematica e la affronta da un altro punto di vista: la difesa dell’autrice (accusata di diffamazione), porta alla conclusione finale che l’olocausto non sia un’invenzione. Denial sarà distribuito nelle sale italiane a partire dal 17 novembre con il titolo La verità negata.
Rimanendo in tema di Seconda Guerra Mondiale è impossibile non citare Naples ’44. Il film di Patierno, considerato un ibrido, non è classificabile in un genere specifico, ma si trova a metà strada tra un documentario e un film e racconta la Napoli del 1943 attraverso le parole dello scrittore Norman Lewis, che all’epoca era arruolato nella Quinta Armata americana. Il film-documentario, nato da una profonda ricerca di materiale d’archivio messo a confronto con le memorie militari di Lewis, è un omaggio a Napoli, celebrata da continue citazioni cinematografiche raccontate dalla voce unica di Benedict Cumberbatch, che riesce ad accompagnare lo spettatore tra le immagini come una musica.
Del tutto diverso il documentario di Herzog, Into the Inferno. Il regista con il suo stile inconfondibile, insieme al vulcanologo Clive Oppenheimer, ci porta nei meandri della natura più irraggiungibile e sconosciuta agli occhi dell’uomo.
Nella sezione parallela della Festa del Cinema di Roma, Alice nella città propone una vasta scelta di lungometraggi alternativi, che non hanno nulla da invidiare ai film presentati nella selezione ufficiale, a differenza della quale viene decretato anche un vincitore, eletto dalla giuria composta da Matt Dillon, Anna Foglietta, Gabriele Mainetti, Camilla Nesbit, Claudio Giovannesi, Francesca Serafini e Giordano Meacci. Il film premiato quest’anno è Kicks di Justin Tipping. La motivazione data dalla Giuria è la seguente: «Per la realtà feroce messa in luce da un continuo e potente scambio tra immagini e suono, che eleva la tragica e violenta condizione delle periferie a personale odissea urbana del giovane Brandon. Il film sorprende per la propria originalità, facendo riflettere sulla futilità della violenza e sull’orrore che inevitabilmente scatena se applicata».
Mentre a ricevere il premio Taodue Camera d’Oro è Little Wing di Selma Vilhunen, presentato anche al Toronto Film Festival. La motivazione della Giuria in questo caso è: «Per l’eccezionale capacità di raccontare la storia di un viaggio emotivo e l’esperienza di apprendimento, in cui i ruoli tra genitori e figli a volte sono invertiti; e per la possibilità di spostare il pubblico grazie alle strade parallele che la forza della vita e l’arte di viaggiare verso il basso. La giuria conferisce la Taodue Golden Camera Award 2016 all’unanimità della regista Selma Vilhunen per il suo film Little Wing».
Tutta un’altra storia quella raccontata in Nocturama, dove Bertrand Bonello porta sul grande schermo una baby gang composta da 7 giovani, non solo di diverse etnie ma anche di diverse estrazioni sociali. Bonello sembra anticipare i tempi, per una sceneggiatura messa a punto già 5 anni fa, ma gli attentati che hanno sconvolto Parigi negli ultimi anni non hanno nulla a che vedere con quelli messi in atto dai giovani terroristi. Il film ti porta progressivamente in un crescendo di tensioni irrazionali, dove i carnefici diventano, al tempo stesso, vittime di quel sistema che volevano distruggere.
Mentre con Sing Street ci spostiamo in un mood anni ’80, dove un gruppo di ragazzi di Dublino vuole realizzare il proprio sogno musicale e trasferirsi a Londra. Il film di John Carney, porta lo spettatore in un’atmosfera ricca di sfumature musicali e sarà distribuito nelle sale italiane a partire del 9 novembre.
Che Festa del cinema di Roma sarebbe senza i film italiani, nella selezione ufficiale è presente l’ultima opera di Michele Placido, 7 minuti. Il film racconta una storia vera che si basa sulla resistenza di alcune operaie di una fabbrica tessile, che presto verrà ceduta ad una multinazionale. Nel cast oltre ad Ambra Angiolini, Violante Placido, Ottavia Piccolo, Cristiana Capotondi, anche Fiorella Mannoia.
Sempre di cinema italiano si parla con Maria per Roma. Il film è stato paragonato all’esordio di Mainetti con Lo chiamavano Jeeg Robot, presentato lo scorso anno sempre alla Festa del Cinema. La regista, autrice e attrice Karen Di Porto, racconta nel sul film una Roma turistica con una profonda trama psicologia. Quale modo migliore per celebrare la capitale?
Con la vasta varietà di film proposti alla Festa del Cinema di Roma, si può notare come sia evidente l’alto livello del cinema americano, ma vi sia anche una considerazione maggiore verso il cinema straniero, reputato alle volte minore ma capace di portare dei prodotti interessanti e che aprono degli interrogativi importanti non solo nel modo di fare cinema ma anche su tematiche sociali attuali.
Al tempo stesso la Festa del Cinema di Roma porta alla conferma di una continua rinascita del cinema italiano con prodotti sempre più particolari e alternativi capaci di farsi strada nel mercato cinematografico internazionale.
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::autore_::di Lorenza Rallo::/autore_:: ::cck::1611::/cck::