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USA: Clinton vs Trump, fino all’ultimo respiro

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Obama receives an update from Comey and Homeland Security Advisor Lisa Monaco on the 2016 Orlando nightclub shooting, June 12, 2016. By Pete Souza - P061216PS-0013, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=49408640
Ci vorrà del tempo ma l’analisi delle oltre 650000 mail celate nel computer di Anthony Weiner ed appartenute a Hillary Clinton rischia di compromettere la corsa della candidata democratica alla Casa Bianca

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Ci vorrà del tempo ma l’analisi delle oltre 650000 mail celate nel computer di Anthony Weiner ed appartenute a Hillary Clinton rischia di compromettere la corsa della candidata democratica alla Casa Bianca.
Ad una settimana dal fatidico voto che dovrà decidere il successore di Barak Obama la decisione del FBI di riaprire le indagini sul cosiddetto “mailgate” ha avuto l’effetto di riportare Donald Trump ad una sola incollatura rispetto alla sua avversaria nelle intenzioni di voto degli elettori americani.
La vicenda delle mail secretate di Hillary Clinton che invece si trovavano nel lap top dell’ex marito della sua assistente personale Huma Abedin, ha per mesi tenuto banco nei corridoi del potere americano. Poi con la decisione di archiviare la vicenda sembrava che il peggio per Hillary Clinton fosse passato ed invece il supplemento d’indagini deciso a sorpresa dal direttore del Bureau d’investigazioni James Comey ha avuto l’effetto di una bomba sulle presidenziali a stelle e strisce.
I contenuti delle mail per ora non sono stati resi noti ma la riapertura del fascicolo secondo i più autorevoli commentatori americani sarebbe dovuta al contenuto esplosivo che ci sarebbe in alcuna di queste. In particolare sarebbe la gestione della vicenda di Bengasi dove nel settembre del 2012 fu ucciso l’ambasciatore americano Chris Stevens, quando la Clinton era Segretario di Stato, a creare i maggiori problemi alla candidata americana che avrebbe sottovalutato la gravità della situazione non fornendo l’adeguata copertura di uomini e mezzi allo sfortunato diplomatico.
Ma aldilà del merito è il metodo che ha lasciato perplessi gli americani.
Secondo la maggior parte della popolazione infatti inviare delle mail secretate da un account privato è una lesione gravissima delle prerogative che uno dei più importanti politici degli Stati Uniti dovrebbe adempiere. Una leggerezza che chiama in causa anche i rapporti tra la Clinton e la sua assistente di origine indiana.
Huma Abedin è una delle figure più importanti e controverse del partito democratico americano, secondo alcuni non solo la confidente particolare di Hillary Clinton ma la vera ispiratrice della sua linea politica. La Abedin è stata sposata fino a poco tempo fa con l’ex deputato Anthony Weiner, astro nascente dei democratici a New York poi dimessosi per aver inviato foto che lo ritraevano quasi nudo a diverse donne dell’establishment americano. Uno scandalo sessuale che sembrava archiviato e che invece dopo il ritrovamento dei files riservati nel suo computer rischia di far deragliare il treno democratico alla Casa Bianca.
In attesa che la vicenda si sbrogli però molti osservatori e politici di prima grandezza, a partire dall’ex ministro della giustizia Eric Holder, hanno fortemente criticato il direttore del FBI per la decisione di riaprire il caso. Secondo una prassi consolidata infatti il Bureau normalmente si astiene da indagini compromettenti sui candidati quando si è prossimi al voto. Una consuetudine però non rispettata in questa tornata elettiva, tra le più velenose della recente storia americana e che comunque vada a finire lascerà delle ferite profonde nel sistema politico a stelle e strisce.

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::autore_::di Diego Grazioli::/autore_:: ::cck::1618::/cck::

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