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Una raccolta di scritti di Antonio Landolfi che l’autore non ha avuto il tempo di pubblicare è oggetto di un volume presentato da sua mogli e dalle due figlie. E’ stata presentata e se ne è discusso.
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Lo scorso 10 novembre, nella cornice offerta dall’Istituto della Enciclopedia Italiana a Roma, ha avuto luogo la presentazione del libro Antonio Landolfi, Il socialista con gli occhiali, edito da Rubettino.
“Questo libro nasce una sera d’estate su una terrazza affacciata sul mare. Quando Landolfi decise che era arrivato il momento di cimentarsi con la cronaca degli eventi vissuti in prima persona nel corso degli anni trascorsi nel Psi. Non è quindi una raccolta esaustiva degli scritti di Landolfi e nemmeno un libro di memorie come lo aveva concepito il suo autore. È il pensiero autentico di un autentico socialista che provò a raccontarci qualcosa della nostra storia”.
Con questa breve introduzione comincia il libro “il socialista con gli occhiali”. La sobria introduzione alla lettura è stata messa a punto dalle curatrici dell’opera, la moglie di Antonio Landolfi, Adriana Martinelli, e le figlie, Laura e Flavia.
La presentazione del libro, cui ha partecipato un considerevole numero di persone, non molte di tarda età come ci si poteva attendere, è dovuta a Giorgio Benvenuto, nella sua qualità di presidente delle due fondazioni, la Bruno Buozzi e la Nenni, oltre che ad Associazione Socialismo e a Mondopoeraio.
Claudio Signorile, tra i relatori che hanno partecipato all’evento, ci ha immerso con la sua testimonianza privilegiata (dal 1976 al 1981 fu vice segretario del Partito Socialista Italiano), nella storia, non solo per il ruolo che il PSI svolse come “trattativista” nella vicenda del rapimento Moro che coinvolse l’intero Paese, ma soprattutto perché la politica dell’alternanza aprì una svolta significativa nella nostra storia politica.
Col ricordo della sua partecipazione alle attività sfociate nel concordato del 1984 con la Chiesa cattolica, Gennaro Acquaviva ha poi testimoniato su alcuni dei momenti di comune attività con Antonio Landolfi, anche talvolta non privi di umorismo. In particolare quando si recò a rendere omaggio alla salma del Papa, accompagnato da Antonio Landolfi che mai aveva fatto mistero di essere ateo. Gennaro lo osservò di sottecchi e lo vide farsi il segno della croce!
Giorgio Benvenuto, che, ricordiamolo, oltre ad essere stato Segretario generale della UIL dal 1976 al 1992, è stato anche segretario del PSI sia pure per soli 100 giorni, ha concluso l’evento, percorrendo alcune delle fasi della vita del PSI, partendo dalla scissione del 1969, in cui il Partito Socialista Unificato si dissolse, dando vita, nuovamente, al PSI. Alla sua corrente autonomista guidata da Giacomo Mancini, apparteneva Antonio Landolfi, dei quali sono state ricordate lealtà e amicizia.
“Sembra che la storia non esista, che tutto sia nato oggi o ieri. Ma non è così.” Ha detto Benvenuto, secondo il quale “in questa fase di delegittimazione totale i soggetti intermedi devono essere recuperati: dobbiamo recuperare la «partecipazione»”.
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::autore_::di Giorgio Castore::/autore_:: ::cck::1662::/cck::