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Fabio Pisacane, difensore della squadra del Cagliari nominato dall’inglese The Guardian “Giocatore dell’anno”, ha dichiarato: “la malattia non era venuta per uccidermi, … è venuta per darmi qualcosa di buono“
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Se il buon giorno si vede dal mattino, è proprio il caso dire, l’anno appena cominciato; tra attentati, violenze, crisi economiche e internazionali, non da l’idea di qualcosa di positivo, se poi aggiungiamo le profezie sul 2017 riportate da tantissimi siti su internet fatte apposta per incutere panico, l’anno che sta entrando non è certo nato sotto i migliori auspici.
Davanti queste ‘belle’ prospettive, c’è però una notizia che ha commosso tanti lettori e che riguarda un ragazzo italiano; Fabio Pisacane, difensore della squadra del Cagliari che il giornale inglese, The Guardian, lo ha addirittura nominato il ‘Giocatore dell’anno’.
Molti avranno pensato che avevamo un Messi o un Ronaldo e non ce ne eravamo mai accorti, in realtà le cose non stanno proprio così, ma leggendo la sua storia comprenderemo perché questo ragazzo è veramente il giocatore dell’anno.
Fabio era stato colpito, fin dall’età di 14 anni, da una terribile malattia, la sindrome di Guillain-Barrè, che procura la paralisi progressiva, di cui non si conoscono ancora le cause e per la quale non esistono cure.
Molti, negli anni, sono stati i ricoveri in ospedale, con sofferenze e angosce indicibili, addirittura in una di queste crisi è rimasto per 20 giorni in coma.
Da quel dramma è cominciata per Fabio una lenta e penosa riabilitazione che invece di abbatterlo l’ha fortificato, grazie anche alla passione del calcio dove fin da giovanissimo, salute permettendo, ha giocato in varie formazioni di serie minori dando sempre il meglio di sé, non risparmiandosi mai sui campi di calcio, malgrado ciò il suo sogno, che sembrava irrealizzabile per tutti, era quello di giocare addirittura in serie A.
Ma i sogni spesso si avverano, basta crederci, e così il 18 settembre scorso, il tecnico del Cagliari, Massimo Rastelli, lo ha fatto debuttare nell’incontro contro l’Atalanta vinto dai sardi per 3-0.
Davanti ai microfoni, alla fine partita, Pisacane non ha trattenuto l’emozione e prima di scoppiare in lacrime, ha detto “Scusate, non ce la faccio“, sicuramente davanti ai suoi occhi in un attimo ha rivisto tutte le sofferenze, le paure che lo hanno portato però a realizzare il suo sogno.
Fabio è una “grande ispirazione“, lo ha definito il giornale inglese, anche perché non solo con la sua tenacia ha sconfitto una malattia crudele, ma ha anche saputo dimostrare onestà e coraggio in un mondo non sempre limpido che lo hanno portato, sei anni fa, suo malgrado, sulle prime pagine dei giornali.
Nel 2011, quando era nella squadra della Lumezzane, lui cresciuto nei quartieri spagnoli di Napoli rifiutò ben 50mila euro se solo avesse alterato il risultato di una partita con il Ravenna.
Fabio rifiuta e denuncia il fatto, il corruttore venne arrestato e riconosciuto colpevole in seguito gli fu anche proibito per cinque anni di poter ricoprire una qualsiasi carica in serie A. Un gesto premiato anche dalla Fifa con la prestigiosa nomina ad ambasciatore per il calcio pulito nel mondo.
Oggi Pisacane si gode i frutti dei suoi sacrifici e del suo coraggio di persona onesta e semplice tanto da stupirsi di questo prestigioso riconoscimento da parte del Gardian: “Onestamente – ha rilasciato nelle sue interviste – niente di quello che faccio è per essere un esempio per le altre persone. Non fa parte del mio modo di essere, io sono un ragazzo semplice e umile“, e per quanto riguarda la grave malattia che lo ha colpito da ragazzo ha candidamente risposto: “Ho sempre detto che la malattia non era venuta per uccidermi, altrimenti ora non sarei qui. La malattia è venuta per darmi qualcosa di buono“.
Ecco un bell’esempio per andare avanti, nonostante tutto, in questo 2017.
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::autore_::di Antonello Cannarozzo::/autore_:: ::cck::1758::/cck::