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La Chiesa Cattolica avrebbe bloccato il progresso scientifico per tutti i “secoli bui” del medioevo e soltanto il Rinascimento e l’Illuminismo, avrebbero consentito all’Umanità di creare la scienza. L’abiura imposta a Galilei docet.
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Una delle peggiori accuse mosse alla Chiesa di Roma e continuamente reiterata con veemenza dai suoi detrattori, è il suo presunto oscurantismo.
La Chiesa Cattolica avrebbe bloccato il progresso scientifico per tutti i “secoli bui” del medioevo e soltanto il Rinascimento e l’Illuminismo, avrebbero consentito all’Umanità di creare la scienza. L’abiura imposta a Galilei docet.
A parte il fatto che, come disse il cardinale Newman, il caso Galilei è l’unico che viene in mente quando si vuole accusare la Chiesa di essere antiscientifica, ma se, scevri da ogni preconcetto andiamo ad analizzare il processo Galilei, ci rendiamo conto che i presunti inquisitori erano molto più aperti di quanto ci è stato raccontato e Galilei, molto più chiuso e presuntuoso di quanto è stato tramandato da una certa propaganda anticlericale.
Galileo a parte, è vero quanto affermato sul presunto oscurantismo della Chiesa?
Storici d’indubbio valore, soprattutto appartenenti alla scuola storiografica americana contestano nettamente tale affermazione.
Anzi, filosofi e sociologi del calibro di Max Weber, Marcel Gauchet, René Girard, fino ad arrivare al nostro Vattimo, sostengono che la stessa idea di modernità e quindi di scienza moderna, sarebbe addirittura un’invenzione del Cristianesimo.
La prima domanda che viene in mente quando si vuole analizzare il ruolo della Chiesa nello sviluppo del pensiero scientifico è: come mai la scienza nasce proprio nel mondo occidentale cristiano?
Trattare un argomento di tale vastità in poche righe è ovviamente impossibile, ma alcune considerazioni possono illuminare.
Il professor Stanley L. Jaki (1924-2009), sacerdote cattolico di origine ungherese, appartenente all’ordine benedettino, laureato in teologia e in fisica, ha messo in risalto come sia stato proprio il cristianesimo, sulla scia dell’indagine filosofica greca, ma spesso in contrapposizione ad essa, ad immaginare un Universo ordinato con leggi immutabili che andavano scoperte; laddove in altre civiltà l’idea di una realtà oggettiva ordinata era totalmente estranea alla concezione religiosa del mondo.
Ciò che impedì ad altre civiltà la creazione della scienza fu la mancanza di “depersonalizzazione” dell’universo, per cui ad esempio, secondo Aristotele, la gravità era dovuta all’amore dei corpi per il centro della terra.
Fu l’idea di un Dio infinito creatore e ordinatore dell’Universo, ma non con esso identificabile che permise lo sviluppo dell’indagine sulle leggi ‘divine’.
Persino i miracoli che la Chiesa ammette, sono considerati fenomeni che violano temporaneamente e per volontà divina un ordine immutabile voluto da Dio e da lui costruito.
Il concetto d’inerzia nasce in quanto, al contrario dei predecessori che consideravano l’Universo eterno, i cristiani gli attribuivano un inizio.
Il cattolico Jean Buridan, professore alla Sorbona intorno al 1300, e Nicolas d’Oresme suo contemporaneo, giunsero alla conclusione che il moto dei pianeti era stato impresso da Dio all’atto della creazione e continuava per via dell’inerzia.
Deduzione che non sarebbe stata possibile in un universo eterno e statico.
Elencare i contributi dovuti a scienziati gesuiti richiederebbe un intero volume, ma ancor prima di loro, la scuola della cattedrale di Chartres, nel XII° secolo, pose le basi della scienza moderna anzi, secondo lo storico della scienza Thomas Goldstein prima o poi ci si renderà conto che il vero fondatore della scienza moderna fu Thierry di Chartres, cattolico fervente e cancelliere della scuola medesima.
Tutti gli studi sull’infinito che spianarono la strada alla moderna analisi matematica, presero lo spunto dalle speculazioni circa l’infinità di Dio.
E’ grazie alle speculazioni ontologiche dei vari Bonaventura da Bagnoregio, Anselmo d’Aosta, Tommaso d’Aquino che i dotti hanno iniziato a ragionare sull’infinito.
Il matematico italiano Cavalieri, il primo a concepirlo come qualcosa che equivaleva a una sua parte (concetto riscoperto da Cantor nel XIX° secolo), apparteneva all’ordine dei gesuati (da non confondersi con i gesuiti).
I detrattori e i nemici dichiarati della Chiesa Cattolica sono molti e il tam tam mediatico sul presunto oscurantismo del Cattolicesimo è continuo e assordante.
Sarebbe il caso che la gente comune iniziasse a rendersi conto che le cose stanno ben diversamente da com’è continuamente raccontato.
Lo storico laico Karl Lowith afferma che il concetto moderno di uomo non nasce nel Rinascimento o nell’illuminismo, ma è proprio il cristianesimo che attraverso l’Uomo – Dio, Cristo, dà all’essere umano in quanto tale la dignità ed anche il ‘destino’ di indagare sull’operato del suo Creatore e quindi sulle leggi della natura da lui voluta.
Si può essere credenti o atei, ma non si può essere in malafede.
Criticare gli errori della Chiesa è giusto e finanche doveroso, inventarseli no.
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::autore_::di Riccardo Liberati::/autore_:: ::cck::1787::/cck::