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Basta cellulari ai bambini

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Non c’è rivoluzione industriale che abbia cambiato il nostro modo di vivere come i cellulari. Ormai non ne possiamo fare a meno: è la nostra seconda pelle.

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Non c’è rivoluzione industriale che abbia cambiato il nostro modo di vivere come i cellulari. Ormai non ne possiamo fare a meno: è la nostra seconda pelle.
Con esso ci sentiamo onnipotenti, soprattutto i più giovani, capaci di far scorrere le dita sul loro smartphone per chattare con gli amici virtuali o riuscire a cambiare opzioni, dati, immagini e quant’altro in pochi secondi.
Tutto bene si dirà: è il progresso. Purtroppo le cose non stanno proprio così.
I pediatri della Società italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps) hanno lanciato un allarme sui danni anche gravi che corriamo per l’uso smodato e senza precauzioni a discapito della nostra salute, specialmente i ragazzi, sempre più esposti al pericolo della propagazione delle onde magnetiche trasmesse dal cellulare verso il cervello specie in una età ancora in fase di evoluzione.
Non dimentichiamo, infatti, che il telefonino è pur sempre un piccolo ricetrasmittente che andrebbe usato con tutte le attenzioni del caso, mentre normalmente non prestiamo quasi mai le dovute precauzioni, tenendolo vicino al padiglione auricolare, dunque alla testa, durante le chiamate e siccome non ci facciamo mancare niente: “L’Italia è al primo posto in Europa per numero di cellulari in utilizzo e l’età media dei possessori diminuisce sempre di più– spiega la pediatra Maria Grazia Sapia – stiamo passando da un uso ad un abuso”.
Gli fa eco a questo problema l’autrice del libro “La verità sulle radiazioni da telefoni cellulari”, la ricercatrice americana Devra Davis, massima esperta in materia la quale, fino a qualche tempo fa, come ha ammesse lei stessa, non considerava i telefoni cellulari in grado di essere pericolosi, oggi, però, per onestà intellettuale, basandosi su prove tossicologiche ed epidemiologiche, è arrivata alla conclusione che le radiazioni da cellulare non solo sono pericolose, ma addirittura possano essere anche letali.
Sempre la Davis ha dimostrato in tanti suoi lavori di ricerca come l’impatto biologico dei nostri telefoni cellulari non sia connesso alla potenza del segnale emesso dal dispositivo, ma dalla frequenza irregolare in grado di interferire con il nostro Dna insieme ad una vasta gamma di malattie fino ad arrivare al cancro.
Ma il problema non è solo quello di parlare attaccando l’apparecchio alla testa, ma anche portarlo, ad esempio, nelle tasche dei pantaloni o della camicia, insomma un contatto così ravvicinato può creare danni seri alla salute. Il consiglio è di tenere il cellulare ad una distanza di almeno 15 centimetri dal se.
Bisogna sempre ricordare che il telefonino emette radiazioni anche quando non si sta effettuando chiamate e, dunque, tenerlo sul corpo per tutto il giorno ci espone a radiazioni poco salutari quasi continuamente.
In una ricerca, pubblicata in America nel 2009, furono esaminati 150 uomini con l’abitudine di tenere l’ apparecchio  su di un fianco, appeso alla cintura per almeno 15 ore al giorno, per la durata di sei anni.
Mediante l’uso di raggi X e tecniche utilizzate nella diagnosi e nel osservazione di pazienti affetti da osteoporosi, i ricercatori hanno valutato la densità minerale pelvica facendo una scoperta sorprendente: i soggetti in questione avevano unadensità minore proprio sul lato in cui erano soliti tenere il telefono.
Un dato fondamentale per lo studio dell’influenza dei campi elettromagnetici emessi dai nostri dispositivi.
Gli effetti nocivi per la salute sono sempre più evidenti in relazione anche al cosiddetto ‘effetto termico’ quando cioè le esposizioni sono prolungate e si corre il pericolo di una necrosi dei tessuti una volta superato il delicatissimo sistema di termo regolamentazione con la conseguente morte delle  cellule del cervello.
Purtroppo, questi problemi si aggravano ancora una volta per i più giovani per l’uso disinvolto che fanno arrecando danni, oltre che alla salute, anche per un corretto sviluppo sociale oltre che psichico.
Se la scienza non ha ancora definito in maniera esaustiva questo problema tecnico in tutti i suoi risvolti,  tuttavia l’uso eccessivo predispone tra le persone ‘schiave del cellulare’ una perdita di concentrazione o di memoria assai evidente, oltre a una minore capacità di apprendimento e a disturbi del sonno con un aumento dell’aggressività.
Dunque, il consiglio che danno i pediatri è quello di non esporre mai, specie i più piccoli, all’uso indiscriminato del cellulare o al massimo farlo usare in maniera ridotta evitando così di rimanere tutto il giorno a chattare o andando su internet in maniera compulsiva.
“Sono migliaia gli adolescenti che, pur stando nello stesso posto, non si parlano e continuano a tenere la testa bassa sullo schermo del proprio telefoninoafferma Giuseppe Di Mauro, presidente del Sipps – se non mettiamo un freno a tutto questo o se non ci dedichiamo ad una vera e propria educazione al corretto utilizzo del dispositivo, rischieremo un’invasione da cellulare che porterà ad un vero e proprio isolamento”.

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::autore_::di Amedeo Feliciani::/autore_:: ::cck::1860::/cck::

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