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Dolomiti: terra di vino e gin

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L’Alpe di Siusi di Clio Morichini ©
Le Dolomiti, patrimonio Unesco dal 2009, sono il luogo perfetto per coniugare l’amore per la montagna all’interesse per il vino e le pietanze indigene.

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Siamo in quel momento della stagione in cui è lecito concedersi una pausa sciistica in attesa delle ben più lunghe vacanze estive. In Italia le mete non mancano e questa volta scegliamo le Dolomiti, patrimonio Unesco dal 2009. Il luogo è perfetto per coniugare l’amore per la montagna all’interesse per il vino e le pietanze indigene.
L’Alto Adige è la regione del vino più a nord d’Italia, dove i locali salutano dicendo “Grüss Gott” invece di ciao, con panorami mozzafiato e tracciati sciistici superlativi.

Il rinfresco dello sciatore. Crediti Clio Morichini

Una terra di bianchi sensazionali (Pinot Bianco, Pinot Grigio, Chardonnay, Sauvignon e Gewürztraminer) rossi autoctoni che meritano maggiore diffusione come la Vernatsch, il potente Lagrain ed il Teroldego. Sublimi sono alcune declinazioni di Pinot Noir molto spesso in grado di competere con i rinomati rivali borgognoni.

I percorsi della Strada del Vino dell’Alto Adige attraversano paesaggi di indescrivibile bellezza, tra frutteti innevati e vigneti allineati. Il percorso è uno dei più curati e risalenti del Paese e dal 1964 gli enoturisti vengono guidati attentamente dalle numerose indicazioni alle cantine altoatesine.

La quiete bianca. Crediti Clio Morichini

Durante le soste fra una discesa e l’altra, nelle meravigliose ed accoglienti baite dolomitiche, questi sono i vini che consigliamo di assaggiare: 

St Michael Eppan – Montigll Riesling
Dal colore giallo verdolino trasmette profumi di fiori e frutta estiva. Minerale e con una buona acidità, è accompagnato da un finale coerente con i profumi.

Terlan – Lagrain rosè
Di colore rosa chiaro si apre al naso con note di frutti rossi, ribes, lamponi e ciliegie. Interessante la spalla acida che lo rende un ottimo compagno di pasti.

Franz Haas – Moscato rosa
Da un rarissimo vitigno, il colore nel calice è un rosa scuro molto intenso. Il bouquet di rosa canina, fragola, cannella e frutti rossi avvolge l’olfatto. Il palato è irradiato dalla dolcezza e della fruttosità in equilibrio con l’acidità.

Elena Walch – Beyond The Clouds
Di colore giallo tenue, presenta al naso note di frutta tropicale, mango, ananas, fiori bianchi, legno tostato e lieve nocciola. Distintive sono la sapidità e l’acidità abbinate alle sensazioni conferite dalla barrique.

Alois Lageder – Pinot Noir
Di colore rosso rubino carico, esprime note di lampone, frutti di bosco, chiodi di garofano, ciliege e pepe nero. L’acidità spiccata rende il vino particolarmente apprezzabile con la tradizionale cucina altoatesina. Finale coerente.

Davanti alla Baita Sofie. Crediti Clio Morichini

Merita menzionare inoltre un particolarissimo Gin che viene realizzato dalla famiglia Prinoth (titolare della Baita Sofie) sul monte Seceda. La baita è situata a 2410 msl, e proprio dall’altitudine, misurata in piedi, prende il nome il Gin 8025, realizzato dalla distillazione di erbe montane estive tra cui ginepro, pino mugo, cirmulo, arnica, genziana e altre varietà. Il vero marchio distintivo è il gusto contraddistinto da note agrumate e pompelmo, che ne fanno un gin unico nel suo genere.

Da non perdere l’applicazione “social” di Dolomiti Superski Skibeep che consente di avere informazioni aggiornate in tempo reale su piste, rifugi, situazione neve e meteo, di controllare le prestazioni sciistiche della giornata e orientarsi con Skiplanner per raggiungere i punti di interesse.

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::autore_::di Giuseppe Bellavia::/autore_:: ::cck::1858::/cck::

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