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Trump e le fake news: sarà poi tutto vero quello che si dice su di lui o sono delle notizie fasulle corrono in rete e non solo? Bisogna solo usare l’arma della verità per essere credibili.
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Il personaggio Donald Trump non brilla certo per essere un intellettuale con il suo aspetto un po’ grossolano e un po’ cialtrone al quale bisogna aggiungere un linguaggio senza troppi peli sulla lingua, al limite del volgare e, per concludere, una ricchezza da fare invidia. Insomma, una personalità quanto mai lontano dal politically correcte che non fa nulla per evitare una serie di gaffe tali da renderlo goffo per la gioia degli oppositori.
Fin da quando si è presentato alle primarie sui media si è aperta una vera e propria caccia a Trump ed al ‘trampismo’ con una campagna denigratoria senza eguali che continua imperterrita anche oggi che è diventato presidente. Una cosa mai avvenuta negli Usa e che coinvolge la cosiddetta stampa liberal a ‘stelle a strisce’ ed anche mondiale.
Ma sarà poi tutto vero quello che si dice su di lui o sono delle fake news, le classiche bufale per intenderci, che corrono in rete e non solo?
Cominciamo dalla presunta crisi dei repubblicani che stanno abbandonando il partito per protesta verso un presidente impresentabile.
Se i numeri hanno un valore dopo le elezioni il Comitato nazionale repubblicano ha raccolto ben 19 milioni e 800mila dollari nel solo mese di gennaio, una cifra mai raccolta, la media è sempre stata intorno ai 3 milioni di dollari, dimostrando che gli elettori dell’elefante non sono affatto disamorati del loro Donald al quale in fondo gli perdonano tutto come le famose gaffe, ultima delle quali sulla presunta strage avvenuta in Svezia di stampo islamico e riportata a livello mondiale coprendolo di ridicolo.
In realtà le cose sembrano stare in maniera differente.
Nel comizio avvenuto in Florida, Trump aveva detto: “Avete sentito quel che è successo ieri sera in Svezia? ”, pronunciandosi in modo imperfetto e forse inesatto, ma non certo nella sostanza. In realtà si riferiva a un’inchiesta trasmessa la sera precedente su Fox News, in merito alle conseguenze, denunciate dalle stesse autorità svedesi, dopo l’ingresso di circa trecento mila immigrati, sopratutto provenienti da Paesi musulmani, in appena due anni.
Nel servizio televisivo si denunciavano, cifre alla mano, rapine, omicidi, stupri, bande armate di bambini, in almeno 16 grandi aree del Paese scandinavo nelle quali la polizia non riesce neanche ad entrare, fatto del tutto impensabile fino a qualche anno fa.
La notizia dunque c’è, ma non come l’hanno raccontata i giornali di parte.
Senza scomodare Joseph Goebbels, una bugia ripetuta tante volte diventa poi una verità, altrettanto si può dire: spara una bufala contro Trump, sua moglie o il governo e il successo è garantito sui vari social, tweet e post su facebook che a loro volta la moltiplicherà all’ infinito.
Tra le fake news, quelle che riscuotono maggior successo sono sul suo presunto maschilismo, il suo antisemitismo e la suo profondo disprezzo per i gay.
In proposito di quest’ultima critica, subito dopo il giuramento da Presidente, si è avuta notizia del drammatico aumento di suicidi di transessuali che vedevano in Trump il loro nemico. Si era parlato di alcune centinaia di vittime, solo che la notizia lanciata con grande enfasi non era confermata da alcun dato ufficiale, tanto che ben presto lo stesso giornalista, Zach Stafford del Guardian, che aveva dato per primo dato la notizia in un tweet con milioni di contatti nel mondo, accortosi della gigantesca bufala si è premurato di rilanciare un altro tweet spiegando la correzione. Peccato che il tweet corretto abbia avuto solo sette retweet e la notizia di fatto è rimasta “vera”.
Ancora sull’omofobia, la potente lobby gay americana si è subito schierata contro Trump per la sua presunta caccia agli omosessuali, ma in un libro degli anni ’80il suo autore, Laurence Leamer, ha scritto che Trump è stato il primo presidente di club golfistico ad imporsi con i soci per iscrivere una coppia gay e l’attivista per i diritti dei gay Rand Hoch, ha ricordato di aver portato i suoi partner nel club di Trump in varie occasioni senza alcuna discriminazione. Non solo, la Fondazione Trump, fin dagli Anni ’80 è sempre stata molto generosa per la lotta all’ Aids al Service Center e alla AIDS Foundation di Elton Jones, suo amico personale. Dal 1987, quando ancora non era così popolare parlare di omosessualità, Trump continua a finanziare la Gay Men’s Health Crisis.
Dunque, da sfatare anche questa voce.
Altra notizia è il suo presunto antisemitismo quando si sa benissimo che la figlia, la più ascoltata nello Studio ovale della Casa Bianca, si è convertita all’ebraismo e il marito è un ebreo ortodosso, se non bastasse il “Jewish National Fund” ha dato a Donald il premio ‘L’albero della vita’ per il sostegno da sempre al popolo ebreo e allo Stato di Israele.
Non poteva mancare il suo essere xenofobo e razzista nei confronti degli immigrati clandestini, dimenticando che il liberal Obama ne ha deportato oltre 2 milioni negli anni della sua presidenza, nel totale silenzio dei media e risale al presidente Clinton la costruzione dell’ormai famoso muro alla frontiera con il Messico.
Sempre nei confronti di quest’ ultima nazione si dice che il presidente sia un vero e proprio guerrafondaio. La famosa agenzia di notizie, Ap, ha reso noto una telefonata dove Trump minacciava il suo omologo messicano Nieto di mandare niente meno le truppe al di la della frontiera. Notizia destituita di ogni fondamento come ha precisato lo stesso presiedente Nieto e l’Ap ha dovuto immediatamente smentire.
Non basta, ora c’è la mobilitazione in campo democratico per una richiesta di impeachment in merito a presunti rapporti con il governo russo di Putin.Naturalmente si tratta di una ipotesi impossibile: primo perché al momento nessuno può provarlo ed anche se fosse ciò sarebbe accaduto prima della sua elezione a presidente, dunque non ci sono le basi giuridiche per un impeachment e infine lo stato di accusa di un presidente lo decide il Congresso dove serve una maggioranza dei due terzi e i repubblicani hanno una maggioranza schiacciante in tutti e due i rami parlamentari.
Questo tipo di richiesta è, dunque, una colossale montatura e può divenire, come ha denunciato il sindaco di Chicago, Rahm Emanuel, democratico e di stretta osservanza obamiana, un vero boomerang: “Non è certo con idee senza fondamento – vedi impeachment – o con le bufale che si fa opposizione seria e ne tanto meno si recuperano voti di qui al 2018 per voto di metà mandato“.
Bisogna solo usare l’arma della verità per essere credibili e poter mettere, se necessario, il presidente in grado di non nuocere alla nazione, ma fino ad allora Trump è e rimane il presidente di tutti gli americani, gaffe e fake news permettendo.
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::autore_::di Antonello Cannarozzo::/autore_:: ::cck::1873::/cck::