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Argentina. 1957. Esce il libro “Operazione Massacro” di Rodolfo Walsh, 60 anni fa, una pietra miliare.
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Argentina. 1957. Esce il libro “Operazione Massacro” di Rodolfo Walsh, 60 anni fa, una pietra miliare. A fine 1956, giocando a scacchi, il grande giornalista e scrittore di origini irlandesi e infanzia tormentata (nato il 9 gennaio di 90 anni fa a Choele Choel, mille km a sudest di Buenos Aires) viene a sapere di un crimine di stato del giugno precedente, una fucilazione nei dintorni della capitale. Inventa il giornalismo investigativo, poi lo rielabora con grande stile letterario. Walsh era povero e aveva fatto di tutto, ben presto ogni mestiere dell’industria editoriale (scrivendo noti polizieschi), accompagnò i primi anni di Cuba dopo la rivoluzione, tornato in patria si avvicinò alla resistenza marxista del popolo peronista, poi alle organizzazioni guerrigliere, entrò in clandestinità con la dittatura militare (sempre scrivendo), fu ucciso il 25 marzo 1977, 40 anni fa. Prologo “in 36 vignette” di Paco Ignacio Taibo II e postfazione di Alessandro Leogrande, acuti e toccanti.
v.c.
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