Economia

Aumenti e flessioni energetiche

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NASA, Italia Dallo Spazio (NASA, International Space Station, 07/26/14), flickr
L’esigenza energetica in Italia nel 2016 è stata soddisfatta, rispetto al 2015, da una serie di flessioni e aumenti delle principali risorse: da l’aumento del gas metano alla flessione dell’energia elettrica importata.

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Pubblicato in anticipo, rispetto ai documenti antecedenti, il rapporto sulla situazione energetica nazionale del 2016, redatto dal Ministero dello Sviluppo Economico, conferma il primato, negli anni 2014-16, delle fonti rinnovabili nello sviluppo sostenibile del paese rispetto ai fasti risultati registrati nel 2013.
La relazione è stata redatta da un gruppo di lavoro appositamente costituito presso la DGSAIEDirettore generale della direzione per la sicurezza dell’approvvigionamento e per le infrastrutture energetiche – istituto con decreto direttoriale il 24 febbraio 2017.
Il consolidamento delle fonti rinnovabili – FER – ha posto una notevole influenza in termini di ricadute occupazionali: circa 15.500 Unità di Lavoro Annuali (ULA) per la costruzione e installazione di nuovi impianti alimentati da FER; 35.500 ULA per le operazioni di gestione e manutenzione del complesso degli impianti FER in esercizio in Italia.
Diviso in nove paragrafi, il report ministeriale del 2016 analizza l’evoluzione del mercato internazionale e italiano del petrolio, del gas, delle fonti rinnovabili e del carbone e gli impieghi finali dell’energia.
L’esigenza energetica in Italia nel 2016 è stata soddisfatta, rispetto al 2015, da una serie di flessioni e aumenti delle principali risorse: flessione del petrolio (dal 34,6% al 34,2%) dei combustibili solidi (dal 7,7% al 7%), flessione dell’energia elettrica importata (dal 6% al 4,8%); aumento di quella del gas (dal 32,6% al 34,3) , aumento del consumo delle fonti rinnovabili che passa dal 19,2% al 19,6%.
Nel complesso per le famiglie italiane la quantità di energia complessivamente utilizzata per lo scorrere della vita domestica – riscaldamento/raffreddamento, acqua calda, uso e cucina e elettrodomestici – ha subito una diminuzione del 1,5% rispetto al 2015, che al contrario, ha registrato un massimo picco di consumi energetici.
In termini di spesa, le famiglie italiane spendono soprattutto per l’acquisto di energia elettrica e metano (circa l’86% della spesa): nel 2016 circa 35,7 miliardi di euro, ripartite circa al 50% tra energia elettrica e metano; a seguire Gpl, Biomasse e Gasolio con un spesa di circa di 5,8 miliardi di euro in totale.
A livello europeo l’Italia si distingue per la maggiore tassazione. Nel 2016 il gettito delle imposte sull’energia ammonta a 47,6 miliardi di euro, in aumento del 5% rispetto al 2015. Seconda soltanto alla Danimarca, leader dell’energia eolica.

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::autore_::di Giovanni Capozzolo::/autore_:: ::cck::2033::/cck::

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