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Addio Zaha Hadid!

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Stazione marittima, Salerno, 2005-2016 Di Jack45 - Opera propria, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=48127946
Zaha Hadid, architetto e designer, spentasi lo scorso anno, fu inclusa dal Time tra le personalità più influenti del mondo. Testarda e coraggiosa, laureatasi in matematica, scoprì presto che la sua passione era l’architettura.

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Ricoverata in ospedale a Miami per una semplice bronchite, si spegneva l’anno scorso all’età di 65 anni una delle donne più rappresentative del nostro secolo. Un infarto ha infatti stroncato inaspettatamente la vita di Zaha Hadid, architetto e designer, conosciuta in tutto il mondo per la sua opera potente e visionaria. Era considerata una delle massime esponenti della corrente decostruttivista (movimento architettonico che, in reazione al razionalismo, è caratterizzato da una geometria instabile con forme disarticolate, volumi deformati e asimmetrici, insiemi di elementi dove convivono ordine e disordine e dove il “caos” è l’elemento ordinatore), una personalità che il Time nel 2010 include tra le più influenti del mondo.
Testarda e coraggiosa è stata capace di rompere tutti gli schemi architettonici del ‘900 e portare avanti progetti avveniristici che non sempre hanno riscosso pareri favorevoli di pubblico e di critica.
Irachena di nascita, presto si trasferì con la famiglia (ricca e potente) a Beirut, dove si laureò in matematica, prima di scoprire il suo amore per l’architettura.
Trasferitasi a Londra si iscrisse alla Architectural Association dove suoi professori erano Rem Koolhaas ed Elia Zenghelis, con i quali, dopo aver conseguito il titolo, ha poi lavorato a Rotterdam, presso l’Office for Metropolitan Architecture, di cui è divenuta socia nel 1977.
Strutture curve, sinuose, facilitate dall’uso di materiali come il vetro, l’acciaio, la plastica e lastre di titanio, caratterizzano il suo stile, fluido e leggero, definito da alcuni critici un “nuovo barocco”.
Presa la nazionalità britannica, ha iniziato la sua attività aprendo a Londra un piccolo studio, avviando una professione che solo la morte ha interrotto dopo più di 30 anni di lavoro. Oggi, con i suoi 246 collaboratori, era in grado di realizzare progetti in varie parti del mondo contemporaneamente. Più di mille sono le sue opere che si contano in tutti i continenti.

Ingresso del Museo MAXXI a Roma. Di Archeologo - Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=50984112

E’ stata l’unica donna a vincere il premio “Pritzker”, il massimo riconoscimento internazionale nel campo dell’architettura e, per la prima volta ad una donna, le è stata assegnata la medaglia d’oro del Royal Institute of British Architects. Dopo aver insegnato in prestigiose Scuole ed Accademie in tutto il mondo, è stata nominata membro onorario dell’America Academy of Arts e Lettres e dell’American Institute of Architects oltre che Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico.
Tra le sue attività ha intrapreso anche lavori di alto profilo nel campo della moda, disegnando mobili, gioielli ed accessori per Lacoste, Karl Lagerfeld e Chanel.
Tra le sue opere, ne ricorderemo solo alcune citate a caso: Padiglione Music Video di Gronigen (Germania); Progetto Residenziale IBA-Block 2 (Germania); Mind Zone Millennium Dome (Londra); BMW Central Building (Germania); Hotel Puerta America (Madrid- Spagna); Wangjing SOHO Pechino (Cina).
In Italia è nota per aver realizzato il Museo MAXXI di Roma, opera amata e criticata, ma senza dubbio impegnativa e “audace”.  Lo scorso 6 giugno è stata  inaugurata la nuova stazione di Napoli Afragola, progettata proprio da Zaha Hadid.

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::autore_::di Luisanna Tuti::/autore_:: ::cck::2135::/cck::

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