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Evitare tragedie come quelle di Las Vegas

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Polizia Metropolitana di Las Vegas, foto di Tomás Del Coro Flikr Attribution-ShareAlike 2.0 Generic
A Las Vegas l’attentato di un uomo solo contro il pubblico che assisteva all’aperto ad un concerto ha causato 59 morti e oltre 500 feriti. Le considerazioni di un esperto di vigilanza privata.

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Domenica 1° ottobre scorso, alle 10 di sera, Jason Aldean, un cantante di musica country, si stava esibendo al Route 91 Harvest Festival di Las Vegas. Ha dovuto interrompere improvvisamente la sua canzone quando si è capito che gli spari che si sentivano non erano fuochi d’artificio. Dal 36-imo piano del vicino albergo Mandalay Bay un uomo aveva infranto i vetri della finestra e stava sparando con un fucile calibro 9 raffiche di proiettili sul pubblico, causando una delle carneficine più gravi nella triste storia delle sparatorie di massa negli Stati Uniti.
Dopo la terribile sparatoria di Las Vegas, gli esperti di sicurezza in tutto il mondo hanno discusso ampiamente del programma Run Hide Fight (Corri, Nasconditi, Combatti). Si tratta del programma sviluppato dal Dipartimento di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti per affrontare attentati di massa con armi da fuoco. L’alto numero delle vittime, 59 persone uccise e oltre 500 ferite, suggerisce però una inadeguata preparazione a questo tipo di incidenti.
La Rivista Italiani ha contattato un manager di alto livello di un’azienda internazionale di vigilanza privata, che ha preferito rimanere anonimo, per avere un giudizio qualificato su quello che è andato storto a Las Vegas.

Da quello che ho visto e letto sulle notizie, le persone hanno eseguito le azioni Run Hide (corri e nasconditi) quasi istintivamente. Particolarmente la “corsa”, in quanto sembra che molte delle vittime abbiano subito ferite da schiacciamento, non da proiettili. Il rischio di morte per reazioni di panico in questi casi è sempre alto. Da ciò che ho capito, le barriere intorno l’area del concerto, progettate per non fare entrare le persone, non avevano percorsi di uscita sufficienti, il che ha influito nell’alto numero di vittime.
Quindi la prima lezione, come insegniamo alla nostra gente, è stare giù fino a quando non c’è la sicurezza di poter correre. Inizi a correre solo se sei sicuro che sia più sicuro che nascondersi. Soprattutto quando non si può vedere da dove provenga il pericolo.
In ogni caso, l’adozione del giusto comportamento istintivo in tali casi, come lo intende il governo degli Stati Uniti, è un lungo processo. Il messaggio deve passare intensamente e frequentemente. Ci vuole ripetizione e pratica perché la gente possa assimilare il comportamento giusto. Anche i governi europei combattono con questo problema.

La tragedia si è verificata a Las Vegas, una città con migliaia poliziotti armati, sicurezza privata 24 ore su 24 e un’ampia videosorveglianza (fonte Philip Carter, Slate, USA). Cosa possiamo apprendere da questo episodio?
La lezione principale è che, non importa di quante risorse possiamo disporre per prevenire gli attacchi, se gli assalitori hanno i mezzi e sono pronti a sacrificare la loro vita, è molto difficile impedire tali incidenti. Soprattutto quando una persona agisce da sola. Detto questo, se ci fosse un controllo adeguato su ciò che gli ospiti portano nei loro alberghi, forse il massacro (o almeno la sua dimensione) potrebbe essere stato evitato.

L’Italia ha un tasso di omicidi di 5 volte inferiore rispetto agli Stati Uniti (fonte Vox e ISTAT), una contraddizione all’immagine italiana di un paese dominato da organizzazioni criminali come la mafia. L’America è un luogo più pericoloso dell’Italia?
Molte persone chiedono perché l’Italia non abbia subito il terrorismo tanto quanto altri paesi europei. La risposta risiede nella vostra domanda. Gli atti del terrorismo richiedono armi. In Europa, l’accesso alle armi richiede una cooperazione con le organizzazioni criminali. In luoghi come il Regno Unito, il Belgio e la Francia, gli islamici radicali possono fornirsi di armi da un’organizzazione criminale locale prevalentemente musulmana. Ma in Italia, questo mondo è dominato dalla mafia cattolica che opera con codici di comportamento molto rigorosi e non fornirà armi ai musulmani.
Penso che gli stessi codici si applicano a come, quando e contro chi viene usato la violenza. L’Italia è ancora una società in cui esistono forti valori storici: la famiglia, la comunità, la religione – tutte le cose che uniscono la gente e aiutano una persona in difficoltà, in modo da non dover ricorrere a atti spropositati. In breve, sì, penso che l’Italia sia più sicura di molti altri paesi, e non solo degli Stati Uniti.

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::autore_::di Massimo Predieri::/autore_:: ::cck::2236::/cck::

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