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La storia della borsa, l’accessorio di cui nessuna donna può fare a meno, la custode dei segreti più nascosti.
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Quante donne oggi potrebbero fare a meno della borsetta, accessorio fondamentale per contenere chiavi, telefonino, portafoglio, trucchi, pettine, fazzolettini, specchietto e, spesso, scarpette senza tacco per ogni evenienza?
Ogni cambio di borsetta è un vero trasloco e, quelle utilizzate dalle signore durante il giorno, sono talmente capienti che, per trovare le chiavi dell’auto o gli occhiali, spesso le proprietarie sono costrette a rovesciare tutto il contenuto per arrivare allo scopo.
Le prime borse sono state inventate dagli e per gli uomini, che piegavano le pelli di animali per trasportare armi ed utensili.
Bisogna arrivare al Medio Evo per trovare le prime borsette da cintura, o tracolla, o da portare a mano (la manticula, precursore della pochette).
Nel Rinascimento iniziarono a diffondersi ampiamente come vezzo per le signore che amavano ornarle di fiocchi, merletti, velluti e nastrini se non addirittura tempestarle di pietre preziose, mentre gli uomini continuarono ad orientarsi sul cuoio o su stoffe non vistose.
Tra l’800 e il 900 le dame della borghesia cominciavano a rendersi sempre più indipendenti. Di conseguenza, la borsetta perdeva il suo significato prettamente ornamentale per diventare un accessorio indispensabile, acquistando anche un ruolo di status-symbol. Furono create pochette di cartapesta ricoperte di perle vere o ricamate con fili d’oro.
Più eleganti ed impreziosite le borsette, più ricche erano le signore.
I voluminosi abiti delle donne dell’epoca vittoriana non ci consentono di descrivere le fatture delle borsette, poiché la moda lanciò capienti tasche nascoste tra gli strati delle ampie gonne: a volte attaccate alle cinture con lacci di stoffa e a volte cucite a grandi fessure ricavate lungo le vesti.
Con l’evoluzione della moda, quando gli abiti si fecero più aderenti ai corpi femminili, le borse tornarono ad essere separate. Riapparvero le mini-pochette in tessuti preziosi e vistose decorazioni, con lacci sottili che venivano avvolti ai polsi.
Intorno ai primi del ‘900 le borse cominciarono ad avere una personalità e ad essere create per “sposarsi” con gli abiti indossati. Infatti nel 1837 il sellaio Terry Hermés aveva aperto la sua prima bottega, seguito nel 1854 da Louis Vuitton e Gabrielle Chanel che nel 1909 inaugurò il suo primo negozio a Parigi. Da produttori di valige, bauli e cappelli, divennero anche stilisti di borse, mini bag, tracolle, trasformando le borse in costosi oggetti di desiderio.
Oggi le borse, preziosi scrigni dei nostri segreti più nascosti, hanno assunto colori e forme sempre più originali.
Ogni donna custodisce nel suo guardaroba borse adatte a determinate occasioni. Una delle più famose amanti di questo articolo sembra sia la Regina Elisabetta, la quale lo usa anche per comunicare ai suoi collaboratori messaggi non verbali. Pare che, a seconda della posizione in cui orienta la sua borsa, informa se vuole sedersi, interrompere un incontro o tornare a casa.
Comunque: grandi, piccole, di stoffa, di cuoio, in plastica, trasparenti, a sacchetto, a bustina, a cartoccio o pochette, le borse rappresentano sempre un vezzo femminile che non smetterà mai di perdere il suo fascino.
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::autore_::di Luisanna Tuti::/autore_:: ::cck::2257::/cck::