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Durante il Festival di Internazionale a Ferrara la redazione di Italiani.net ha intervistato Giovanni Lo Storto, direttore della Luiss Guido Carli, e Gianni Riotta, giornalista e scrittore italiano.
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Ferrara nel weekend dal 29 settembre al 1 ottobre ha ospitato il Festival del periodico Internazionale, diretto da Giovanni De Mauro. Tre giorni all’insegna di workshop, dibattiti, convegni, concerti, videoconferenze e tanto altro.
La prima edizione del Festival risale al 2007 nata come una rassegna di nicchia dedicata al giornalismo con scrittori, economisti, artisti e intellettuali; rappresentanti più influenti del panorama internazionale e mondiale. Con il passare del tempo ha acquisito fama e prestigio, giungendo all’apice con l’edizione del 2017 con un record di 76 mila presenze. L’edizione si è aperta venerdì con la consegna a Can Dündar del premio per il giornalismo d’inchiesta dedicato alla memoria di Anna Politkovskaja.
Nella giornata di sabato 30 settembre al Chiostro di San Paolo c’è stata la presentazione del libro Ero studente. Il desiderio di prendere il largo di Giovanni Lo Storto, direttore Generale della LUISS Guido Carli di Roma ove sono intervenuti Luigi Abete, presidente BNL, e Giovanni Riotta, giornalista presso La stampa.
Durante l’incontro oltre alla presentazione del libro di Lo Storto si è parlato dei giovani e di politica, di disoccupazione, di lavori interinali e del modus operandi delle università dove troppo spesso si parla di “innovazione” disconoscendone però l’attuazione pratica.
La redazione di Italiani.net ha presenziato all’evento e ha avuto l’opportunità di intervistare Giovanni Lo Storto e a Gianni Riotta.
Al Direttore della Luiss Guido Carli abbiamo chiesto un consiglio rivolto alle Università pubbliche:
«Le Università pubbliche in Italia fanno molto bene il loro lavoro, soprattutto con le risorse che hanno a disposizione. Il consiglio non è alle università pubbliche bensì agli studenti! Sono loro che devono credere in quello che studiano e sono loro che hanno il compito di scegliere ciò che più li entusiasma; perché i giovani studenti di oggi sono il futuro di domani. Ai professori consiglierei di innovarsi e di accettare un modo nuovo di insegnare mediante la tecnologia, devono far in modo che per gli studenti la pratica non sia la “terra promessa” ma un campo coltivabile con fatidica teoria».
Giovani e politica: a Gianni Riotta, scrittore e giornalista per La Stampa dal 2011, abbiamo chiesto come mai i giovani sono così disinteressati alla politica attuale; la risposta amara e succinta è stata:
«Perché non trovano valori, non trovano entusiasmo nella classe politica operante. Non vedono più un leader da seguire né da imitare. Ultimamente solo il Movimento 5 Stelle è riuscito a coinvolgere i giovani e le masse. I politici di oggi per riportare davvero in auge la politica, quella vera, dovrebbero fare solo una cosa: dire la verità!».
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::autore_::di Miriam Gambella::/autore_:: ::cck::2274::/cck::