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Algeri. Vent’anni fa. Il commissario Llob è un cinquantenne avvilito dalla noia, finché non lo chiama il Pazzo per annunciargli che sta per uccidere…
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Algeri. Vent’anni fa. Il commissario Llob è un cinquantenne avvilito dalla noia, finché non lo chiama il Pazzo per annunciargli che sta per uccidere e poi per confermargli che lo ha fatto davvero, dando l’indirizzo ove trovare il cadavere. L’uomo continua a giocare al gatto col topo attraverso altri quattro efferati delitti di donne. Tortura le vittime, strappa loro il cuore, depone una stella sul cadavere. Quando “Il pazzo col bisturi” di Yasmina Khadra uscì in Francia come esordio letterario di una nuova serie poliziesca africana (narrata in prima persona), non si sapeva che l’autore (Mohammed Moulessehoul, 1955) era un militare nato nel Sahara francofono, testimone della guerra civile in Algeria, che aveva scelto uno pseudonimo femminile per non farsi riconoscere. I suoi romanzi sono ormai tradotti in quasi 50 paesi, questo era inedito in Italia.
v.c.
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