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Un usciere in livrea e tuba ci apre la porta sorridendo e una folata di aria calda ci scongela il viso. Il tempo di riprendermi e mi rendo conto di essere entrata al Sacher Hotel, dove l’incanto della Vienna imperiale si è cristallizzato
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In una Vienna che brilla fasciata dagli addobbi di Natale, i fiocchi di neve scendono con delle aggraziate piroette in una domenica d’avvento di dicembre. Acceleriamo il passo, trainandoci dietro le valigie che lasciano una scia sulla neve ancora fresca sul marciapiede. Finalmente vedo l’insegna sul palazzo, sbuca fuori da dietro l’imponente Teatro dell’Opera. Attraversiamo la strada, mani congelate, viso paralizzato dal freddo intenso. Ci siamo. Un usciere in livrea rosso cardinale e tuba ci apre la porta sorridendo e una folata di aria calda ci scongela il viso. Giusto il tempo di riprendermi e mi rendo conto di essere entrata in un luogo in cui l’incanto della Vienna imperiale si è cristallizzato. Siamo al Sacher Hotel, l’albergo più dolce del mondo.
L’Hotel che ha dato i natali ad una delle torte più celebrate del pianeta sorge ancora oggi nello stesso luogo, nel cuore pulsante della città: siamo nella Vienna Imperiale, a pochi minuti dall’Hofburg, la reggia degli Asburgo, di fronte al Teatro dell’Opera e a pochissimi passi dall’Albertina, ex sede degli appartamenti imperiali e oggi museo che vanta una collezione d’arte moderna straordinaria.
Correva l’anno 1832 e il principe von Metternich ordinò all’apprendista pasticcere sedicenne di corte, Franz Sacher, di creare una torta per i suoi ospiti più esigenti. Il dolce capolavoro doveva essere fatto con cioccolato, marmellata di albicocche e panna montata. Nacque la Sacher-Torte. Il figlio di Franz Sacher, Eduard, aprì i battenti dell’Hotel nel 1876 a Philarmonikerstrasse, facendolo diventare presto uno degli alberghi più ricercati di Vienna, luogo d’incontro tra celebrità e alta società. L’albergo rimase in mano alla stessa famiglia fino al 1934 ma da allora e ancora oggi è della famiglia Gürtler, uno dei pochissimi hotel di lusso a cinque stelle rimasti al mondo a essere di proprietà privata e l’unico hotel di lusso a conduzione familiare di Vienna, che racchiude la quintessenza della città.
Cosa accomuna la Regina Elisabetta, Ghandi e JFK? Hanno tutti soggiornato al Sacher, considerato un’istituzione in città al pari dei monumenti. Non è difficile capirne il perché. La Hall dell’albergo è un tributo alla Vienna che fu e conserva ancora moltissimi elementi di arredo originali: le boiserie di legno alle pareti, i velluti dei divani, le poltrone broccate, i damaschi, le sete, i marmi, gli infissi in oro e ottone e i lampadari di cristallo scintillanti. Tutto il fascino sontuoso della residenza reale è racchiuso nel Sacher, in un equilibrio magico tra tradizioni mantenute ed elementi contemporanei. Le 149 camere, ispirate al ricco patrimonio culturale Viennese della Belle Époque, vantano pezzi di d’antiquariato unici, grazie a una delle più grandi collezioni d’arte private in Austria.
Non è solo un polo attrattivo per i turisti. Il Sacher è uno dei luoghi preferiti dai Viennesi. La sera per esempio, dopo l’Opera, in abiti lunghi e smoking, i clienti affezionati si dirigono lì per cenare nella sfarzosa sala damascata rosso scuro (da cui il nome Rote Bar) con dipinti ad olio e lampadari di cristallo o per bere qualcosa nel più contenuto ma altrettanto fastoso Blaue Bar, con le pareti di broccato blu scuro, i divanetti imbottiti e le luci soffuse. Al pomeriggio il tempo scorre lento alla Sacher Stube o al Cafe Sacher, veri e proprio salotti viennesi dove passare ore tra velluti e candelabri, leggendo i giornali o chiacchierando con gli amici. Niente di più piacevole che indugiare in questi luoghi in cui il tempo non si è fermato ma le tradizioni si e vengono gelosamente custodite. Proprio come la ricetta della Sacher, tutt’oggi segreta. La versione originale, che è solo la loro, si riconosce per il sigillo di cioccolato che viene applicato sulla glassa e su cui si legge “Original Sacher Torte”.
In un viaggio a Vienna tenete da parte una giornata intera per vivere questo luogo storico, che racchiude l’anima e il cuore della città, nei suoi splendori e nella sua cura per il bello e le tradizioni. Cura che si riflette in ogni dettaglio, dallo staff impeccabile e entusiasta di far parte di questa grande famiglia alla colazione da re, dalla Spa alla lobby che sembra uscita da un romanzo dell’800 e infine dalla poesia della Sacher-Torte con un ricciolo di panna perfetto, servita su una tovaglia bianca candida. Anche meglio se fuori fa freddo e cade la neve. “Lei non ha mai assaggiato la Sacher Torte?” Chiede Moretti nel film Bianca. Se anche la vostra risposta è no, non continuate a farvi del male e andate ad assaggiarla lì dove è stata concepita. Sarà la ciliegina sulla torta di un’esperienza Viennese per antonomasia.
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::autore_::di Clio Morichini::/autore_:: ::cck::2370::/cck::