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L’Acqua di Colonia è una creazione di Giovanni Paolo Feminis che, mescolando ad una leggera base d’alcol degli oli essenziali, aveva dato vita ad una impercettibile fragranza che ben presto ha conquistato il mondo.
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Se prima d’oggi qualcuno mi avesse parlato di Giovanni Paolo Feminis, senza dubbio avrei affermato di non conoscerlo o meglio, di non averne mai sentito parlare. Come me, forse molti altri. E pensare che il prodotto della sua genialità ci ha accompagnato fin dalla primissima infanzia!
Infatti quale mamma non ha profumato con quella leggerissima Acqua di Colonia il proprio bimbo, rendendolo così inevitabilmente attraente per coccole e bacini?
Il sottile, dolcissimo aroma che si sprigionava da quella tenera creatura, altro non era che il frutto degli studi del giovane Feminis, che, mescolando ad una leggera base d’alcol degli oli essenziali, quali bergamotto, lavanda, garofano, rosmarino, origano, fiori d’arancio e limoni, aveva creato una impercettibile fragranza che ben presto si diffuse in tutto il mondo, andando a sostituire le pesanti essenze usate fino ad allora.
Originario di Crana, poco nota borgata della piemontese Val Vigezzo, emigrò giovanissimo in Germania, dove aprì una piccola distilleria-erboristeria. Qui nacque la famosa Aqua mirabilis, un’acqua medicamentosa basata su di un’antichissima ricetta di frati erboristi di cui, casualmente, Feminis era venuto in possesso.
Circa trent’anni più tardi un suo cugino, Giovanni Maria Farina, arrivò a Colonia per dirigere una ditta di spedizioni.
Ben presto iniziò ad occuparsi anche di quella del Feminis, cambiando il marchio dell’ Aqua Mirabilis in “ Eau admirabile de Cologne” e rilevando la società alla morte del cugino che, morendo, gli aveva rivelato la formula dell’essenza.
Dato il successo del profumo, molti distillatori aprirono delle fabbriche (alla fine del 1865 solo a Colonia se ne contavano 39) e molti furono i contenziosi legali nel contendersi l’ideazione del prodotto, ma alla fine la Suprema Corte dell’Impero tedesco sentenziò che Giovanni Paolo Feminis era da considerare come vero ideatore dell’Acqua di Colonia.
Nel 1806, Giovanni Maria Farina, nipote del primo, trasferì l’azienda a Parigi, dove produsse il profumo con il nome di “Eau de Cologne Jean Marie Farina”, distribuendolo in bottigliette chiuso da un minuscolo tappo (tutt’ora in commercio).
Ben presto questo divenne “l’odore ufficiale” dei sovrani e cortigiani di tutta Europa e fu particolarmente apprezzato da Napoleone, Voltaire, Goethe e la Regina Vittoria.
Nel 1810 Napoleone, vista l’enorme diffusione del prodotto, reclamizzato come farmaco da una falsa credenza, emanò un decreto imperiale con cui si imponeva di rivelare la formula che accertasse la veridicità delle virtù terapeutiche. Piuttosto che svelare i propri segreti, tutti coloro (ed erano ormaimoltissimi) che in Europa si erano messi a fabbricare acque di colonia, preferirono non pubblicizzare più le proprietà farmacologiche.
Nel 1862 la ditta fu ceduta ad Armand Roger e Charles Gallet per una somma elevatissima, ma questi conservarono il marchio “Eau de Cologne Jean Marie Farina Extra Vielle”.
Nel 1900, alcuni grandi artisti come Klee, Make e Kandiskij furono chiamati a presentare dei progetti per una nuova linea di confezioni e furono scelti i disegni di Kandiskij.
Nel 2006 l’azienda Roger e Gallet festeggiò il marchio, creando un flacone in cui galleggiavano pagliuzze d’oro.
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::autore_::di Luisanna Tuti::/autore_:: ::cck::2428::/cck::