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Il calciatore curdo che sfida Erdogan

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Deniz Naki, calciatore tedesco di origine curda, nel 2017 è stato accusato di propaganda terroristica, ciò gli è costato una condanna, la squalifica dalla Federazione Turca e diverse minacce di morte.

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Il conflitto secolare tra il popolo turco e quello curdo, non si combatte solo sui campi di battaglia ma, anche sui terreni di calcio.

Deniz Naki, un calciatore tedesco di origine curda, dopo aver militato diversi anni nella serie cadetta tedesca, nel 2015 ha firmato un contratto con la squadra turca Amedspor che ha sede a Diyarbakır, città nel sud-est della Turchia a maggioranza curda.

L’Amedspor come società, attraverso i propri sostenitori e giocatori ha sempre portato avanti con coraggio la causa del popolo Curdo tant’è che, poco più di un anno fa, l’unità antiterrorismo della polizia turca, ha fatto irruzione nella sede della società sequestrando computer e documenti con intento più intimidatorio che investigativo.

Deniz Naki nell’aprile 2017 è stato condannato a 18 mesi con la condizionale, per propaganda terroristica a favore del Pkk, Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan . Come poi avrebbe raccontato lo stesso calciatore, questa condanna gli ha cambiato la vita. Molte sono state le minacce di morte, molti gli amici ad avergli voltato le spalle per paura di essere coinvolti.

Il 30 Gennaio 2018 la Federazione Turca ha inflitto al calciatore una squalifica a vita e una multa di circa 60.000 euro accusandolo di “propaganda ideologica” a causa di alcune dichiarazioni a favore della resistenza curda e contro le incursioni dell’esercito turco nel distretto siriano di Afrin.

 Il giocatore Curdo è tornato in Germania per ragioni di sicurezza nonostante il 7 gennaio, tre settimane prima della decisione della federazione turca, sull’autostrada A4 nei pressi della cittadina tedesca di Dürenfosse stato vittima di un assalto a colpi di arma da fuoco, da cui è uscito miracolosamente illeso.

Un attentato sul quale gli inquirenti tedeschi stanno cercando di fare luce. Dalle ultime indiscrezioni sembrerebbe che gli attentatori facciano parte di frange di estremisti turchi in contatto con i servizi segreti di Ankara.

L’Ipotesi è tutta da confermare ma rispecchierebbe quello che è il clima di tensioni sociali tra le varie comunità di immigrati in Germania, dove il numero di Turchi presenti ammonta a 3 milioni di cui 600 mila sono di etnia Curda.

Recentemente la cancelliera Angela Merkel, fresca di riconferma, si è detta fortemente contraria all’entrata della Turchia nell’Unione Europea a causa dell’atteggiamento del suo omologo turco riguardo al mancato rispetto dei diritti umani nel suo paese.

La foto in testa all’articolo mostra l’esultanza dopo un goal di Deniz Naki, ma ciò che è più significativo è la scritta che il giocatore ha tatuata sull’avambraccio. La parola “azadi” in persiano ed in curdo significa libertà, in kashmiri rivoluzione o indipendenza.

 

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::autore_::di Luca Mastrantonio::/autore_:: ::cck::2462::/cck::

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