::cck::2490::/cck::
::introtext::
Ad un anno dalla sua scomparsa, Franco Piro viene ricordato con una pubblicazione che ne focalizza alcuni degli aspetti umani.
::/introtext::
::fulltext::
Ad un anno dalla sua scomparsa si è voluto ricordare una persona di valore, Franco Piro con la presentazione della pubblicazione «FRANCO PIRO: Rivoluzionario, Sindacalista Riformista, Ribelle Sempre», invitando a discuterne Giorgio Benvenuto, organizzatore dell’evento, Fabrizio Cicchitto, Anna La Rosa, Paola Severini Melograni, Luca Pancalli, Maurizio Sacconi.
Di seguito un breve profilo.
Franco Piro venne definito da amici e avversari “Vulcanico” “Pirotecnico” per le idee a getto continuo molto spesso innovative che aprivano nuovi orizzonti culturali. Ne ha lasciato traccia alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna, nell’insegnamento di metodologia della ricerca storica, di storia economica e nella sua intensa attività di scrittore.
Attento osservatore della realtà emiliana in un contesto nazionale, ricordiamo alcuni titoli: Riformismo socialista e riformismo comunista. Analisi critica del modello emiliano, Sugarco, Milano, 1979; L’economia emiliana del dopoguerra, Marsilio, Venezia, 1979; il saggio Comunisti al potere. Economia, società e sistema politico in Emilia Romagna 1945-1965, Marsilio, Venezia, 1983. Ma anche con uno sguardo internazionale scrivendo La carrozzina e il presidente. Storia di un handicappato: F.D. Roosevelt, Marsilio, Venezia, 1986; La festa della sfortuna. Con la ragione, senza le gambe: Georges Couthon nella Rivoluzione francese, Rizzoli, Milano, 1989.
Ha aperto nuovi orizzonti sociali con le Leggi che ha proposto e divenute norma, come la Legge 13/89 sull’abbattimento delle barriere architettoniche, la Legge 104/92 che ha rivoluzionato le condizioni di vita e assistenza delle persone disabili: erano 100 anni che non si interveniva organicamente sulla materia. E nuovi orizzonti ha aperto con la riforma del sistema finanziario italiano con la creazione della commissione antitrust, la legge sulle (SIM) società di intermediazione mobiliare, sulla trasparenza bancaria, la normativa sull’insider trading, le OPA, per un fisco al servizio dei cittadini, sulla gestione dei Caf ai sindacati.
590 le proposte di legge presentate di cui 275 come primo firmatario, 82 delle quali sono divenute leggi dello Stato. 759 le interrogazioni parlamentari, 645 gli interventi in Aula. Un’attività parlamentare di tutto rispetto che ha onorato gli elettori di Bologna, Ferrara, della Romagna.
Un richiamo costante alla cultura del riformismo socialista italiano, cioè di coloro che da pionieri hanno fatto scuola e realizzato democraticamente, con il consenso dell’opinione pubblica, lo Stato sociale, le libertà civili e di costume in Italia, divenendone un brillante interprete. Una capacità dialettica sostenuta da cultura, studio, competenza, ironia, fantasia, dal paradosso geniale, per arrivare a sintesi, e farsi capire, rendendo semplici, comprensibili gli argomenti complicati.
Franco Piro ha avuto un punto di partenza difficile che lo ha segnato per tutta la vita: affetto da poliomelite a un anno, frequentò la prima elementare in un polmone d’acciaio e conseguì gli studi con profitto fino a laurearsi a pieni voti. Cosentino di nascita, bolognese di adozione, nel cuore portò sempre la sua amata Calabria e la sua cara Bologna.
Lo slogan pubblicitario di quando nel 1983 fu eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati (fece tre legislature consecutive) recitava: “Piro corre. Fai un miracolo, aiutalo ad arrivare!” Piro ha vissuto di corsa, cimentandosi in tante specialità. Un esempio di determinazione, di forza e di voglia di vivere per fare qualcosa di utile per sé e gli altri.
::/fulltext::
::autore_::di Redazione::/autore_:: ::cck::2490::/cck::