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Rachid: una storia

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Una storia sulla solidarietà che fa piacere ascoltare nel racconto di parenti ed amici che hanno contribuito al successo di un ragazzo, ora uomo.

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La Stampa dello scorso 28 marzo, in cronaca di Torino, riportava una storia che vale la pena condividere: la storia di Rachid, un racconto sulla volontà, forse anche sulla caparbietà, certamente sulla positività e sulla solidarietà.

Il suo protagonista, dal nome Rachid Khadiri Abdelmoula, giunge dal Marocco in Italia all’età di 11 anni. Un’infanzia non priva di diverse difficoltà che hanno spinto il ragazzo Rachid ad aiutare la famiglia svolgendo l’attività di venditore ambulante.

Alla fine del mese di marzo scorso un traguardo importante per lui: il conseguimento della laurea magistrale in ingegneria con una tesi su “gli effetti dei micro e nano materiali di carbonio nei composti cementizi”.

Un punto di arrivo, sì, ma soltanto una tappa nel cammino della vita, un cammino scandito dal metronomo del progresso “Vendo accendini e studio Ingegneria: che me ne faccio della popolarità del Grande Fratello?”. Idee chiare e grande determinazione: non il rifiuto monastico dalla notorietà, bensì una scelta consapevole basata su “valori”.

Abbiamo scelto di andare a ritroso nel tempo e rileggere, a distanza di cinque anni, le notizie ed i commenti della stampa quando Rachid conseguì la laurea triennale, sintetizzati nel filmato che segue, tratto da un telegiornale RAI.

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::autore_::di Giorgio Castore::/autore_:: ::cck::2574::/cck::

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