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L’anno degli studenti, il libro di Rossana Rossanda si distingue per lo stile chiaro, lo spirito critico e la prospettiva reattiva.
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Autore: Titolo: Editore: 2018 (prima ed. De Donato, giugno 1968) Prefazione di Luciana Castellina Pagine: pp. 93 |
Università (non solo italiane e francesi). Inizio 1968. Soprattutto nel 2018 molti stanno riflettendo sul significato del ’68, quando accadde alcuni partirono, furono permeabili e si rimisero subito in discussione. Rossana Rossanda (Pola, 23 aprile 1924) era allora deputata del Pci, in Commissione cultura, a fine legislatura (iniziata nel 1963, gli anni del primo centrosinistra, Psi e Pci su fronti opposti). Dopo poche settimane quell’anno accademico prese la strada della politica, si discuteva della riforma universitaria proposta dalla Dc, gli studenti in tante sedi decisero di dire la loro, parti in causa: assemblee, proposte, agitazioni. Rossanda si considerò partito in causa, andò in giro per l’Italia, cercò di capire. Da Trento a Milano, Torino, Genova, Pavia, Firenze, Cagliari, Salerno, Napoli, Sassari, Padova, Lecce, Venezia, Pisa, Roma. E a maggio partì con Magri (e Maone) per Parigi. Ecco “L’anno degli studenti”, stile chiaro, spirito critico, prospettiva reattiva.
v.c.
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