Esteri

Italia contro Resto del Mondo

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“Il pifferaio di Hamelin” si adatta alle critiche dell’Alto Commissario dell’ONU per i Diritti Umani. Il contesto europeo ci sta diventando sempre più estraneo: scelta o per incapacità di gestione?

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Ma non c’è da stare allegri per la politica di isolazionismo che il nostro governo sta conducendo. La sensazione è triste: richiama la favola de “Il Pifferaio di Hamelin” che narra di un suonatore di piffero magico che su richiesta del borgomastro del villaggio allontana da Hamelin i ratti al suono del suo strumento. Ma quando la cittadinanza rifiuta di pagarlo per l’opera, il pifferaio si vendica irretendo i bambini del borgo al suono del piffero e portandoli via con sé per sempre…

L’Alto Commissario dell’ONU per i Diritti Umani, Michelle Bachelet, appena nominata e insediata, affonda, senza mezzi termini, sul problema “Abbiamo intenzione di inviare personale in Italiaper valutare il riferito forte incremento di atti di violenza e di razzismo contro migranti, persone di discendenza africana e Rom”, precisando che una squadra sarà inviata, per motivi analoghi, anche in Austria, mentre, in un’altra versione delle sue dichiarazioni si citano anche Stati Uniti ed Ungheria.

“Anche se il numero dei migranti che attraversano il Mediterraneo è diminuito, il tasso di mortalità per coloro che compiono la traversata è risultato nei primi sei mesi dell’anno ancora più elevato rispetto al passato”.

“Il Governo italiano ha negato l’ingresso di navi di soccorso delle Ong. Questo tipo di atteggiamento politico e di altri sviluppi recenti hanno conseguenze devastanti per molte persone già vulnerabili” afferma Michelle Bachelet esortando l’Unione europea ad “intraprendere operazioni di ricerca e soccorso umanitario per le persone che attraversano il Mediterraneo” e a “garantire l’accesso all’asilo e alla protezione dei diritti umani nell’Unione europea”.

Percorrendo alcune tappe seguite fino ad oggi dalla politica estera in versione Salvini, possiamo seguirne le tracce proiettandoci in primo luogo verso la Libia, sulle tracce delle navi guardacoste “regalate” al governo libico.

E’ notizia di ieri l’incontro tra il nostro Ministro degli Esteri, Moavero Milanesi, ed il generale libico Kalifa Haftar, punta avanzata dell’asse Egitto Turchia Russia in antitesi con l’asse Serraj ONU Italia.

Come è noto, probabilmente, anche al ministro Salvini la questione clou della situazione libica è costituita non dai guardacoste, né dai profughi, bensì dal petrolio e dal controllo delle vie di comunicazione. Uno dei soggetti venuto a mancare, o ad assumere un profilo più defilato a causa dei cambiamenti intervenuti nella propria politica estera, è costituito dagli USA, fatto che rende ancora più incerto il ruolo dei paesi che sostengono Serraj. Ci troviamo, dunque ad affrontare una situazione non solo incerta ma, addirittura molto problematica.

E’ mai possibile non capire che sia finito il tempo della campagna elettorale, che non si comprenda che è necessario prendere coscienza del dovere, che nel Parlamento siedono coloro che abbiamo eletto, a torto o a ragione, e che su di essi ricade la responsabilità delle scelte che il Governo opera?

E quali sono le scelte che la maggioranza che governa è chiamata ad operare? Occuparci dell’apertura dei negozi durante le festività, magari solo per cambiare le scelte operate durante il passato governo o, invece, decidere se proseguire ad isolarci nel contesto internazionale a cominciare dall’Unione Europea?

Il contesto europeo ci sta diventando sempre più estraneo per scelta, che sarebbe comunque grave, o per incapacità di gestione?

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::autore_::di Giorgio Castore::/autore_:: ::cck::2802::/cck::

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