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Scaduto il contratto di affitto dell’Ex Dogana di San Lorenzo, a Roma, trasformata negli ultimi anni in polo culturale, si gioca in questi giorni il destino dell’antico complesso architettonico, importante esemplare di archeologia industriale della Capitale.
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Il grande complesso della Regia Dogana di San Lorenzo a Roma, importante esemplare di archeologia industriale, abbandonato per decenni e, da pochi anni, risorto a nuova vita, potrebbe avere i giorni contati.
Il 4 gennaio scorso è, infatti, scaduto il contratto di locazione tra Residenziale Immobiliare 2004 SpA (partecipata al 75% da Cassa Depositi e Prestiti e al 25% da soci privati riuniti in Finprema SpA), proprietaria dell’ex complesso ferroviario dal 2007, e la società Mondomostre Skira, che, dall’aprile del 2017, ha scommesso sulle enormi potenzialità di questa importante memoria storica e architettonica di Roma, per trasformarla in una Smart City culturale.
Per quest’area, che, come stabilisce il PRG vigente, ricade all’interno del Progetto Urbano San Lorenzo come ambito di valorizzazione, però, il gruppo olandese Tsh, in partnership con la Cassa Depositi e Prestiti, nel 2017, ha presentato un progetto che prevede la demolizione del complesso architettonico e la costruzione di un hotel, The Student Hotel, destinato a una clientela giovane -studenti, professionisti, intellettuali, start up – con 500 camere, un’ampia gamma di servizi e un grande spazio all’aperto. Un format già presente in varie città europee, e, da poco, anche in Italia, con la sua prima unità inaugurata pochi mesi fa a Firenze, e, la seconda, in costruzione a Bologna.
Ma cosa è il complesso dell’Ex Dogana di San Lorenzo e cosa significa per la città?
Si tratta di un interessantissimo esempio di architettura industriale dei primi del Novecento, costruito all’interno di uno spazio demaniale di circa 23 mila metri quadrati, composto da due tipologie di edifici: un manufatto di circa 3000 mq, un tempo sede degli uffici amministrativi, bellissimo esemplare di “barocchetto romano”, che ne segna il fronte su strada, ed una serie di capannoni industriali più recenti, di varie dimensioni, per un totale di circa 5000 mq, all’interno dell’area.
Inserito nell’area dell’antico scalo ferroviario di San Lorenzo – inaugurato nel 1911 come scalo merci e, successivamente, come scalo passeggeri, quest’ultimo soppresso ufficialmente nel 1956 -, il complesso architettonico si trova incastonato tra via dello Scalo di San Lorenzo, la sopraelevata della Tangenziale Est, e Porta Maggiore, nel quartiere San Lorenzo. Una zona degradata da anni, teatro dei bombardamenti del 1943, ma, allo stesso tempo, strategica, a due passi dall’Università La Sapienza e dal Policlinico Umberto I, a circa 500 metri dall’innesto della citata Tangenziale, e a un km dalla Stazione Termini.
Un’area, quindi, di grande interesse, dismessa dall’Agenzia del Demanio nel 2002, insieme ad altre tre importanti aree demaniali della Capitale – tra cui l’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato – e ceduta al mercato immobiliare, che, inizialmente, avrebbe voluto costruirvi un complesso comprensivo di centro commerciale, residenze, uffici, e supermercato. Progetto, che, fortemente osteggiato dalla popolazione locale, non ha avuto seguito.
Abbandonato per anni, dalla fine del 2014 lo spazio dell’Ex Dogana, dato in gestione ad una serie di società, è diventato palco di una serie di eventi culturali e musicali, che negli ultimi tre anni e mezzo lo hanno trasformato in uno “spazio multifunzionale in cui si fondono storia, arte e musica” (http://www.exdogana.com/). Da contenitore per grandi manifestazioni artistiche e culturali come Outdoor Urban Art Festival (2014), Alta Roma (2016), Excellence Food Innovation (2018), concerti musicali, dj sets, serate rave, sessioni di cinema, a sede elettorale delcandidato a sindaco del PD Roberto Giachetti e sedetemporanea del Planetario di Roma (2017), l’Ex-Dogana è divenuto, anche, uno dei luoghi più animati della vita notturna romana, togliendo il sonno agli abitanti della zona.
Ora però il suo destino è appeso a un filo. Chiuso dai primi di gennaio, lo spazio dell’antica Regia Dogana di San Lorenzo riapre i battenti “per l’ultima volta”, in occasione di Monotono, una rassegna artistica a sostegno del mantenimento in vita del polo culturale dell’Ex Dogana, organizzata dalla factory Studio Volante, che attua in questi spazi dal 2017.
Dal 12 gennaio, per un mese, durante il fine settimana, a partire dalle 19:30 sarà possibile entrare ancora una volta in questo luogo unico della Capitale e visitare le installazioni temporanee di alcuni degli artisti che, negli ultimi anni, hanno lavorato alla Ex Dogana, sorseggiare un drink o scatenarsi al suono della musica dei famosi dj che ne hanno animato le nottate.
Con “l’auspicio che tutto questo possa continuare” (Studio Volante), magari senza più notti insonni per la popolazione locale, un invito, a chi ancora non lo avesse fatto, a visitare uno degli ultimi grandi patrimoni industriali di Roma.
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::autore_::di M. Elena Castore::/autore_:: ::cck::2997::/cck::