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Ora legale? Ora solare? Chissa!

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Con 23 voti favorevoli ed 11 contrari, il Parlamento Europeo ha deciso che nel 2021 terminerà l’alternanza ora legale-ora solare.

Con 23 voti favorevoli ed 11 contrari, il Parlamento Europeo ha deciso che nel 2021 terminerà l’alternanza ora legale-ora solare. Ogni Stato potrà scegliere se  rimanere nell’ora solare o nell’ora legale, posizione dalla quale non si potrà più recedere.

Già nel 2018 la Commissione Europea aveva indetto una consultazione nella quale l’84% dei 4,6milioni di votanti (quasi tutti tedeschi ed europei del Nord) aveva optato per l’abolizione.

Bocciata la proposta di abolire l’alternanza nel 2019,  sarà ora nominata una Commissione  per giudicare se, le scelte differenti tra gli Stati membri, possono danneggiare in qualche modo il corretto funzionamento del mercato unico. In tal caso la Commissione, presentando  una nuova proposta, potrà chiedere il rinvio di un anno (massimo) dell’applicazione della direttiva.

L’esigenza dell’alternanza era stata concordata tra i vari Paesi per consentire il migliore sfruttamento dell’irradiazione solare.

L’ora legale fu proposta in  Francia prima della rivoluzione, ma, solo nel 900 fu presa in considerazione, benchè, già nel 1784, Benjamin Franklin  aveva espresso le sue  preoccupazioni sull’elevato consumo di energia durante le ore serali.

Nel 1916 William Willet,  della Royal Astronomical Society, presentò un rapporto in cui si elencavano le motivazioni per introdurre l’ora legale.

In Italia, dal 1916, fu introdotta e soppressa due volte fino al 1996, anno in cui entrò in vigore definitivamente con continuità.

Oggi sono 70 i Paesi che nel mondo adottano l’ora legale e tutte le loro attenzioni sono rivolte ai pareri degli scienziati che si occupano delle eventuali conseguenze negative sui ritmi circadiani (dal latino circa diem: regolatori del metabolismo, della temperatura corporea, della pressione sanguigna, dell’alternanza sonno-veglia). Gli  esiti degli studi (eseguiti soprattutto nell’emisfero settentrionale) variano a seconda della latitudine e del periodo in cui gli Stati decidono di applicare l’ora legale (es. ad Helsinki la luce solare il 21 giugno dura fino alle 22.50, quindi l’ora legale allunga inutilmente la giornata).

Sembra che i passaggi in primavera ed in autunno, spostando le fasi dei ritmi circadiani di un’ora, provochino alterazioni dei due principali regolatori del sonno: il meccanismo omeostatico (da omeostasi: attitudine dell’organismo degli esseri viventi a mantenere costante un ambiente interno, soggetto di continuo ad essere modificato da fattori esterni ed interni) e quello circadiano.

Gli esperti del sonno sostengono che, nella prima settimana dall’introduzione dell’ora legale, aumentano gli incidenti stradali dell’8 – 10% rispetto al periodo precedente, con elevate perdite di vite umane. Queste percentuali diminuiscono con il trascorrere dei giorni, fino a stabilizzarsi.

Sarà quindi motivo di studio e di  riflessione la scelta dell’ora da mantenere, tenendo presente, come più volte enunciato, che non potrà più essere modificata dopo il 2021.

 di Luisanna Tuti

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