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PACTA SUNT SERVANDA! O NO?

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I Trattati Internazionali e tutti loro gravami devono essere onorati ! Così pensa una certa percentuale della popolazione italiana .
C’è poi un’altra rilevante percentuale che (più o meno consapevolmente), ritiene di poter subordinare gli impegni alla clausola “REBUS SIC STANTIBUS” (stando così le cose) , ovvero tenendo in considerazione la situazione di fatto esistente al momento della sottoscrizione degli accordi. Sicché fatti sopravvenuti, procedure straordinarie e imprevedibili, che modificano l’equilibrio del contratto a svantaggio di una parte, autorizzano questa a chiederne la modifica o addirittura la risoluzione.
Nel caso dei Trattati Europei queste due visioni hanno condotto ad una guerra fredda tra Europeisti e Sovranisti.
Tra le ragioni dei Sovranisti si rinvengono le seguenti :
1) I Plenipotenziari rappresentanti del Popolo (anche “non eletti”) , che hanno concordato e sottoscritto i Trattati Internazionali, non devono agire mossi da interessi di lobbies o personali e non devono in seguito essere stati indagati, condannati, sputtanati, cacciati, etc…
2) Devono essere state rispettate le condizioni di parità con gli altri stati (come previsto dall’art.11 della Costituzione).
3) La ratifica deve essere stata fatta “solennemente” dal Parlamento. Formalmente la ratifica dei trattati internazionali è un atto del Presidente della Repubblica, controfirmato dal ministro proponente, a seguito (solitamente) dell’autorizzazione delle Camere. Tuttavia, raramente nel passaggio parlamentare si discute del merito del testo, perciò si è ridotta l’autorizzazione alla ratifica ad un semplice passaggio formale.
4) le eventuali Riserve del Parlamento devono essere state prese in seria considerazione .
Dicono ancora i Sovranisti : “Queste condizioni, in Italia, sono state sempre soddisfatte ?”
In sostanza non va bene che PACTA SUNT SERVANDA di default solo perchè … è andata così.
Faccio appello, a questo punto, all’onestà di molti amici democratici che mi leggono affinchè riflettano sulle ragioni dei “Sovranisti non integralisti” : una categoria di liberi pensatori e attivisti che viene discreditata a torto.
Questo appello, al tempo della sua prima stesura, che risale a qualche anno fa, venne da me inviato ad alcuni deputati del M5S. Nessuno rispose. In quella stagione il dibattito sulla Sovranità non aveva assunto con chiarezza i toni e i contorni contemporanei. Soprattutto non era evidente ai molti che la Costituzione Italiana subordinava la Sovranità ai Trattati Internazionali. Io credo che questo aspetto sia oggi centrale .
Peraltro credo anche che il concetto di Sovranità, così come venne proposto dai Padri Costituzionali 60 anni fa, DEBBA essere ripensato, ridisegnato e riscritto.
La Sovranità del 2019 è un puzzle molto complesso in cui confluiscono diverse Sovranità: militare, politica, monetaria, commerciale, economica, territoriale, sanitaria, energetica, digitale e così via.
Ognuno di questi aspetti – che lo si voglia o no – interagisce in modo fortemente dinamico con gli altri aspetti, dando vita ad un bipolo caos/ordine che non ha NIENTE A CHE FARE con la Sovranità di cui si parla abitualmente nei media e nei convegni.
Per difendere la Sovranità oggi bisogna RIVEDERE I TRATTATI INTERNAZIONALI. Questa banale e semplice affermazione, che purtroppo è una pratica complicatissima, è sostenuta da una gran parte della Società Civile, da ogni dissenziente consapevole e da ogni Individuo pensante che ha letto (anche se distrattamente) tali Trattati, MA SA DI CHE SI TRATTA.
La nostra Costituzione attuale ammette, all’articolo 11, che la Sovranità sia limitata dai Trattati. Ma nella nostra Nazione esiste un grande problema : gli Onesti, quelli di Buona Volontà e moltissimi sostenitori della Sovranità, NON HANNO LETTO I TRATTATI ( e neanche la Costituzione).
Pensano, sognano, auspicano che si possa uscire dalla Nato in allegria, che si possa stracciare il Trattato di Lisbona e tutti gli altri Accordi fondativi della UE con un referendum, credono che l’uscita dall’Euro e dalla UE non equivalga ad una guerra civile pilotata da Poteri Occulti di diverse nazioni ostili alla libertà dei Popoli ( vedi la Grecia, la Catalogna e la stessa Brexit).
Mi confronto da anni con imbarazzanti ignoranze, emozioni da operetta, scontri adolescenziali che fanno comodo solo alle Elites Planetarie. Non so bene cosa ne pensano Coloro che potrebbero pilotare il Confronto sulle corsie giuste. Vedo che ci si aggroviglia in un dibattito “locale”, da Condominio, che non ci si rende conto che il Piano regolatore lo stanno facendo altrove. Questa battaglia non si può combattere (solo) nel Parlamento Italiano. Questa battaglia va combattuta in diverse lingue nell’arena contemporanea della politica internazionale.

di Glauco Benigni

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