Combattente per la libertà
È indubbio che Giulietto Chiesa sia stato un combattente per la libertà e la controinformazione. Lo conferma la sua ultima intervista fatta per la Festa della Liberazione
E credo che oggi, 1° maggio, Festa dei Lavoratori, sia il giorno giusto per ricordarlo.
Come spesso capita a chi va contro corrente, post mortem, nessuno più gli nega l’onestà intellettuale che ispirava le sue tesi più azzardate, quali quella sulle Twin Towers. Ispirate certamente dalla sua esperienza di vita.
Frutto di una personale conoscenza della geopolitica e un intuito accompagnato da una lettura dietrologica dei fatti come ricerca della verità e di una spiegazione. E, come diceva Andreotti, a pensar male si fa peccato ma ci si indovina.
Lo sapevo da sempre come corrispondente de L’Unità, prima, e La Stampa, dopo. Ma la mia conoscenza è poi divenuta diretta negli ultimi anni sino a divenire franca amicizia in seguito alla sua partecipazione attiva alla Fondazione Italiani, nel cui Comitato Scientifico sedeva.
È in gran parte a lui che la Fondazione deve il rapporto con il New Policy Forum (NPF) di Mikhail Sergeivic Gorbachev e gli eventi internazionali organizzati insieme, dalla celebrazione del 25nnale della caduta del muro, a Berlino, ai Symposium sul climate change, a Roma, alla conferenza sulla sicurezza e la pace, a Praga.
La sua dipartita è una perdita non solo personale. Mancherà a tutti, anche a chi non la pensava come lui, la sua voce libera e onesta.
Ho letto (Nova) con piacere le parole spese da Gorbaciov su di lui che riporto volentieri “… è una grande perdita: era un uomo brillante e di talento, conosciuto in molti paesi del mondo. … con Chiesa c’è stato un legame di lunga amicizia … ci eravamo incontrati quando Giulietto era corrispondente per il quotidiano L’Unità, organo del Partito comunista italiano. Era un giornalista meraviglioso, era interessato a molte cose, parlava con le persone più variegate e per molti è diventato un amico. Abbiamo avuto un rapporto di fiducia e comprensione reciproca. Ciò è stato particolarmente evidente durante gli anni della Perestrojka, che Giulietto ha visto come un’occasione per grandi cambiamenti positivi nel nostro paese e in tutto il mondo. Ho sentito il suo sostegno in quegli anni e anche successivamente e lo ringrazio per questo … Giulietto era un uomo di ferme convinzioni e cercava di attuarle nella sua attività giornalistica, in politica, come membro del Parlamento europeo e nella vita pubblica. Era preoccupato per tutto ciò che riguardava la difesa delle idee di pace e della lotta contro la minaccia militare. È stato particolarmente coinvolto nelle attività del World Political Forum (poi divenuto New Policy Forum), che ha unito gli sforzi di politici, scienziati ed altre persone di grande rilievo culturale e con esperienza. Ha anche mantenuto rapporti molto stretti con la Fondazione Gorbaciov … Giulietto Chiesa è stato legato al nostro paese per molti anni, lui e tutta la sua famiglia erano sinceri amici della Russia. Ho scritto una lettera a sua moglie Fiammetta e ho espresso le mie più profonde condoglianze a lei ed al loro figlio. Che il suo ricordo splenda nel tempo” ha concluso Gorbaciov.” (Com)
Impegnato da sempre nella denuncia di ogni malefatta con la sua PANDORA TV aveva di recente riunito un gran numero di intelligenze libere in quello che aveva chiamato “Centro di Gravità” che porterà avanti il suo lavoro.
La sua notorietà in molti paesi lo accompagnava nei suoi instancabili viaggi, ma soprattutto in Russia e nei paesi dell’ex URSS, i cui cittadini lo vedevano come un libertador. Ovunque si fosse, Roma, Praga o Berlino, non v’era russo che se lo incontrava per strada non lo fermasse per ringraziarlo e complimentarsi con lui.
Grazie Giulietto. Non ti dimenticheremo. Mi piacerà ricordarti sul monopattino elettrico di tuo figlio sui sanpietrini di Roma, e cercherò di leggere i fatti del giorno anche con i tuoi occhi.